VOLTA                                vico Alessandro Volta

 

 

   Il nome fu proposto all’inizio dell’anno 1900, e già nel 1901 fu posta la prima targa in marmo ad ufficializzazione del nome.

   Il vicolo, unendo la via dei Buoi alla piazza Vittorio Veneto, corrisponde all’attuale  via Felicita Noli.

    Nel lontano 1901 vi abitavano, al civ. 1 casa Tuo; al 2 e 4 casa Galleano Pietro; 3, casa Bertorello e Parodi Michele; 6 eredi Tubino.

   Il Pagano 1902 e 08 pongono al civ. 5  lo scultore Dotto cav. Federico.

      Nel 1910 era già “via”, con civici sino al 3 e 6 , da via Vitt.Emanuele a via N.Barabino.

   Il Pagano 1912 segnala il meccanico Roncagliolo Lorenzo, unico esercente nella via (nel 1921 sarà in via U.Rela).


  Nel 1918, nel vico (con indicato “da piazza F.Ferrer”, ma senza specificare il civico) viene annunciata la stampa di un giornale  “La pubblica Assistenza”; da giugno, quindicinale.

 


 Nel Pagano 1925 al civ.10 compare Galliano Giuseppe & Fratello che vendono carte fotografiche e riproducono disegni.

   Nel 1926 quattro centri si contesero la titolazione: Centro, Prà, Sestri e SPd’Arena, essendo da poco avvenuta l’annessione nella Grande Genova vennero decise delle variazioni nelle titolazioni stradali, soprattutto per evitare dei doppioni con le vie genovesi.

   Negli anni attorno al 1935 al 28r esercitava la “fonderia in metalli di Luigi Fava fu Giuseppe” casa fondata nel 1874 – fonderia bronzo, ottone, allumnio, ecc. / Specialità in Leghe per Cuscinetti da Ferriere – Pompe Idrauliche – Rubinetti Antiacidi – e per getti resistenti a qualnque fregamento e velocità / metalli bianchi a basi e tipi diversi / saldatura stagno in verghette speciali / piombi antimoniali per linotype / metalli in pani-piombo-stagno-ecc /metalli-rottami

   Nel 1933 era ancora uguale,  di 4.a categoria, con civici sino al 1 e 4. Nella strada si apriva il banco del lotto  n° 193.

   Ma negli anni immediatamente dopo, il 19 agosto 1935 per l’esattezza, da delibera firmata dal podestà genovese, via Alessandro Volta scomparve da San Pier d’Arena, e fu sostituita con vico dei Marinai (come via dei Buoi era divenuta dapprima  via Nicolò Barabino e poi in successione via Stefano Canzio; nella scheda dalla Toponomastica sta scritto che si chiamava ‘via del Marinaio’). Diventerà via F.Noli, dopo il 7/3/46

La famosa  trattoria Giacinto, negli anni 30 non appare ancora aperta.

 

DEDICATA al fisico comasco, inventore della pila elettrica, nato il 18.2.1745 a Camnago di Como; e morto a Como il 5.3.1827. 

È universalmente riconosciuto il fondatore dell’elettrologia.


Nato da nobile ma impoverita famiglia (da Filippo V, dei  conti Inzaghi), ultimo di numerosi figli, mutolo sino a sette anni. Fu allevato da uno zio canonico, riuscì in forma di autodidatta a compiere tali progressi negli anni dopo, da stupire tutti; e quindi decidere mandarlo a perfezionarsi dai Gesuiti, in tutto lo scibile di allora (umanità, retorica, filosofia, teologia, scienze). 


quadro di N. Barabino

Appassionatosi agli studi naturalistici, in particolare alla nuova scienza dell’elettricità; tenne rapporti epistolari di interpretazione dei fenomeni con tutti i ricercatori nel ramo (GB Beccaria, JA Nollet) e - viaggiando per l’Europa - andò alla loro conoscenza; iniziò da giovane a pubblicare memorie sulle forze elettriche e sui fenomeni connessi, proponendo idee basilari di quella branca, come -1769-  il potenziale elettrico di tutti i corpi.

Nel 1775  realizzò l’elettroforo (che porta il suo nome) e che preconizza alle macchine elettrostatiche a induzione. Nel 1778 divenne docente a Pavia introducendo parole nuove che rimangono di base nella moderna elettrologia: ‘carica’, ‘tensione’, ‘capacità’, ecc.

 Partendo dagli studi di Galvani, nel 1799 riuscì a concepire i principi (diversi da quelli proposti dal Galvani stesso all’università di Bologna), che lo portarono a costruire la famosa pila: dischi di rame, di zinco e di panno acidulato, sovrapposti incolonnati più volte in tale ordine: fornivano corrente elettrica fluente ed in modo continuo. La scoperta, chiamata “effetto Volta”, segnalata alla Royal Society, gli procurò fama mondiale.

E poiché all’inizio la pila andava esaurendosi in modo eccessivamente rapido, ottenne miglioramento eliminando il panno ed immergendo i due dischi metallici  in acqua acidulata.

   Il fortunato esperimento, aprì la strada ad enormi risultati pratici; già allora Napoleone gli conferì una medaglia d’oro, ricevendolo con onori trionfali nominandolo senatore e conferendogli il titolo nobiliare di conte (che non aveva ricevuto ereditariamente dal genitore perché era l’ultimogenito; nel nuovo stemma, scelse la figura della sua pila).

   Sempre in campo elettrico e nello studio dei gas (formulò la legge di dilatazione dei gas), produsse altre invenzioni le quali, anche se di minore praticità ed evidenza,  furono tali da farlo mantenere effettivo professore docente all’Università di Pavia sino alla fine della carriera.

 

BIBLIOGRAFIA

-Archivio Storico Comunale-

-Archivio storico Comunale Toponomastica - scheda 4716

-DeLandolina GC.-Sampierdarena-Rinascenza.1922-pag.60

-Enciclopedia Motta

-Enciclopedia Sonzogno

-Novella P.-Strade di Genova-Manoscritto b.Berio.1900-pag.16

-Pagano/1933-pag.249.1697---/1961-pag.566