STRETTO                             vico Stretto

 

 

   Corrisponde all’attuale vico stretto sant’Antonio (vedi a A)

    Le origini del vicolo, ovviamente anonimo, traggono fonte dai recinti o muretti delimitanti le proprietà delle ville cinquecentesche.

Nel 1757 -carta del Vinzoni- si rileva che lo spazio era occupato da un sentiero delimitato a ponente dalla proprietà di due signori:  ‘M.ci Crosa’ a nord,  e ‘Sig. Stefano Cambiaso a sud, con rispettive ville tuttora esistenti;  ed a levante la proprietà del magnifico Giorgio Spinola. A mare, in corrispondenza dello sbocco di due rii provenienti da Promontorio e congiungentesi in corrispondenza del nostro vicolo,  viene riportato il nome di “ sc di S.t’ Antonio” dove “sc” non è comprensibile se scalo o cosa altro.

Una carta di poco posteriore precisa che la proprietà Spinola ha cambiato intestatario (illeggibile= “ora Adolfo Nazaro”?)

    In questi anni attorno al 1840, il carruggio delimitava  il quartiere ‘Comune’ esteso a ponente, dal Borraghero a levante.

   La ferrovia (1845), affiancata da via Vittorio Emanuele (attuale via G.Buranello), tagliò a metà questi terreni, che a levante verranno selvaggiamente lottizzati con costruzione di caseggiati e l’apertura poco vicino anche di via Gioberti, che prima non esisteva.

Ancora a metà del 1800, la zona attorno era tutti orti coltivati; i proprietari terrieri erano cambiati, ed anche il nome pare definito anche se non ancora ufficialmente, assumendo la titolazione “crosa sant’Antonio”. Allora delimitava a ponente -nella parte a monte sempre della famiglia Crosa (poi divenuta proprietà Diana), -nella parte a mare la proprietà di Parodi Bartolomeo (fu Giacomo evidente allora proprietario della villa  Cambiaso, poi ex Pretura); a levante  la proprietà di Sasso Emanuele fu GB (dalla strada comunale ora via N.Daste, alla strada Reale a  mare ora via Sampierdarena).

    Come anche scritto in basso sulla targa attuale, già agli inizi del secolo 1900, alla popolare dedica al santo, fu dato ufficialmente il nome di” vico Stretto”, da via C.Colombo (via Sampierdarena) a raggiungere  la strada comunale (via N.Daste ). Può apparire ovvia la scelta di chiamarlo così,  in contrapposizione alla vicina “via Larga” (via Palazzo della Fortezza), posta poco più a levante.

Allora vi erano ubicate le case della vedova Parodi al civ. 1 ed il baraccone Ronco-Carosio al civ.2.

   Nel Pagano 1902 è scritto solo al civ. 1 lo straccivendolo Frontali Socrate’*°.    Anche nel 1921 al civ.2 c’era il negozio di stracci (nella classificazione del Pagano,  stracci era anche  per cartiere e lanifici) della ditta Veardo Angelo & figli (che nel 1911-20 era in via V.Emanuele ad un civico non precisato).

 

   Compare nell’elenco delle strade comunali, ufficialmente riconosciuto come “vico Stretto” nel 1910, da via C.Colombo a via S.Antonio, con civv. 2 e 4 .

    Ma la sua fine fu decretata con l’unificazione della nostra città nella Grande Genova: anche il Centro e Borzoli avevano un vicolo omonimo, e la decisione fu ovviamente mirata a salvare quello del centro anche se attualmente nessuna strada genovese porta più questo nome.

     Ancora nel 1933 , questo era il nome ufficiale della crosa  (quando via N.Daste si chiamava via generale Cantore), di 5.a categoria, e con civici sino al 2 e 7. 

     Solo più tardi, il podestà di Genova, nel riordino delle strade cittadine conseguenti all’annessione di San Pier d’Arena nella Grande Genova, il 19 agosto 1935 con delibera n. 1657, definì si chiamasse  vico stretto sant’Antonio, unendo in compromesso,  il vecchio nome col nuovo (in quell’ anno anche le strade agli estremi mutarono nome divenendo via N.Barabino e via N.Daste).

 

BIBLIOGRAFIA

-Archivio Storico Comunale

-Archivio Storico Comunale  Toponomastica, scheda 4332  

-DeLandolina GC- Sampierdarena -Rinascenza.1922- pag. 56

-Lamponi M-Sampierdarena-LibroPiù.2002- pag.87

-Novella P.-Strade di Genova-Manoscritto bibl.Berio.1900-pag.19

-Pagano 1933-pag. 248