SOMMEILLER                               vico Sommeiller

 

 

Strada scomparsa nel rivoluzionamento edilizio operato nella zona della Coscia.

 

STORIA:   nell’anno 1900 venne proposta la titolazione all’ingegnere, del vicolo che porta “alla via delle scuderie Carpaneto”; nel 1910 -con due civici dispari, 1 e 3- era ufficialmente riconosciuto dal Comune locale,“da via Demarini verso la collina”; una cartina locale (1925) riporta –col nome sbagliato- una “via Somoiller” distaccatasi da via DeMarini verso nord,  poco a ponente dell’ inizio di via Balleydier (verso mare); ed a sua volta con l’inizio-verso levante-  di vico Chiuso; per il Novella (1930ca) era “da via De Marini”.

   Nel 1927 il vicolo viene riconosciuto facente parte -nella grande Genova- della delegazione di SPd’Arena, nel momento della unificazione comunale e quindi della toponomastica.

   Nel 1933 era ancora tale, di 5.a categoria, con due civici e chiuso alla fine ed infatti definito ‘vico chiuso Sommeiller’.

   Nel 1940 non c’era più; e la parte di strada rimasta fu incorporata in via Balleydier.  Però il Pagano/40 la cita ancora come “vico Sommeiler” (con una elle e senza null’altro come civici).

 

DEDICATA  all’ingegnere italiano, Germano Sommeiller, nato a Saint Jéoire nell’ Alta Savoia, nel 1815 (proprio in questa data, col trattato di Vienna, la Savoia fu data al re di Sardegna, che la tenne sino al 1860; il Sommeiller optò rimanere italiano); ed ivi deceduto nel 1872 (Tuvo però precisa: 17 settembre 1871; due mesi prima l’inaugurazione del traforo del Fréjus).

   Ricordato perché cooperatore del progetto e dei lavori, assieme a Grattoni e Grandis, di varie opere pubbliche stradali e ferroviarie, primo fra tutte la macchina perforatrice ad aria compressa- basata su precedenti invenzioni di compressori  da parte del Sommeiller (a colonna ed a tromba; da Ogliari viene citato che nel 1853 i tre ingegneri furono “nominati dal Governo Piemontese ‘ingegneri aggiunti’ della ferrovia (Torino-Genova appena aperta) con l’incarico di occuparsi della circolazione dei treni sulle rampe dei Giovi. Essi fanno brevettare un loro ‘ariete compressore’ destinato ad utilizzare la forza della cadute d’acqua degli Appennini per comprimere l’aria in un tubo posto in asse alle due rotaie del binario, per spingere i treni sulle rampe in salita. Il Parlamento stanzia fondi per l’esperimento: il termine è di due anni. Ma questo non ha luogo: l’’ariete compressore’ –su idea dello stesso Cavour- verrà invece usato per praticare nella roccia i fori da mine nello scavo della galleria del Frejus”).   

Ansaldo - perforatrice di Sommeiller - 1857

   Era stata costruita nello stabilimento dell’Ansaldo nei primi tempi della sua nascita a nuova “società” acquistata da Taylor e Prandi. 

   Fu sperimentata nel febbraio 1857 alla Cava proprio per bucare san  Benigno ed aprire delle gallerie  per la ferrovia; il giorno 2 del mese dopo, venne a Genova il Cavour col ministro dei lavori pubblici Pietro Paleocapa, per visionare lo strumento: soddisfatti dei risultati, fecero usare la macchina perforatrice a compressione idropneumatica capace di accelerare e semplificare il lavoro (fino ad allora eseguito solo a braccia) non appena iniziarono nell’estate i lavori di apertura della galleria del Fréjus (iniziata nel 1857 fu terminata nel 1871, adibita ad uso ferroviario, di 13.636 m. sotto il Monte Cenisio  (o Moncenisio) -: massiccio delle Alpi Graie-Cozie , che divide il Piemonte -Susa e Bardonecchia-, dalla Savoia -val d’Isère. La carrozzabile attuale fu invece aperta per volere di Napoleone).

   All’imbocco sud ovest della galleria  ferroviaria sotto san Benigno, fu poi posta una lapide che ricordava con uno scritto apposito di Federico Alizeri: “NEL MDCCCLVI – QUESTE ROCCE – OBBEDIENTI AL POSSENTE ORDIGNO – DEI PRODI INGEGNERI – GRANDIS, SOMMEILLER E GRATTONI – MOSTRARONO POSSIBILE AD UOMINI – ENTRAR NEL CENISIO- E APRIR L’ALPE AI COMMERCI – LA CITTA’ DI SAMPIERDARENA – IN APRILE DEL MDCCCXXVII (errata ovviamente, nds)– STANZIO’ QUESTO SCRITTO – GLORIANDO – CHE QUI S’AUGURASSE CON IMPEGNO ANIMOSO – L’ESTREMA FATICA DEL SECOLO

   Era divenuto nel 1854 onorevole, deputato al parlamento subalpino  dove  fece un rapporto a nome di una Commissione che si interessava della spesa straordinaria per l’acquisto di locomotive ad uso della strada ferrata; proprio quando l’Ansaldo decise iniziare a fabbricarne a proprio rischio e pericolo, pur essendo sotto apparente ‘tutela politica’ sul piano della produzione: si ottenne così un contratto, similare ad una sfida intendendo che se non funzionavano a pennello non sarebbero state acquistate; la battaglia fu vinta perché la prima locomotiva prodotta, battezzata ‘San Pier d’Arena’ eseguì le prove di esperimento con soddisfazione generale tale che fu  messa in esercizio subito sulla linea Torino-Genova (la quale era stata completata alla fine del 1853) .           

    Andò a lavorare anche in America (per la ferrovia che univa l’Atlantico col Pacifico), e collaborò col Paleocapa al taglio di Suez (1869).

   Erano gli anni in cui era in dirittura d’arrivo lo sviluppo industriale, tecnologico e scientifico che avrebbe trasformato il mondo:  la luce elettrica; il telefono (Bell che rubò l’idea a Meucci); i motori (Gramme che rubò l’idea a Pacinotti); la legge Coppino, dell’istruzione elementare obbligatoria laica e gratuita; le grandi finanze in mano alle banche, ecc.

 

 

40° inaugurazione del Frejus

 

BIBLIOGRAFIA

-Archivio Storico Comunale

-A.sconosc.-Storia del trasporto pubb. a Ge.-Sagep.’80-pag. 230cart.- Somoiller

-Castronovo V-St.dAnsaldo-Laterza.94-v.I-p.104.f.13049.206n17.268n42.49.291 

-DeLandolina GC-Sampierdarena Rinascenza .1922 - pag.55

-Enciclopedia Motta morto nel 1871  

-Enciclopedia Sonzogno

-Gazzettino Sampierdarenese   :  4/85.15

-Museo SAgostino-archivio uff.Toponomastica

-Novella P.-Strade di Genova-Manoscritto b.Berio.1900-pag.19

-Ogliari&Muscolino-150anni di trasporti in Italia-Socimi.1989-pag.41

-Pagano/1933-pag. 248 chiama Gerolamo ; /40-pag.412

-Tuvo&Campagnol-Storia di Sampierdarena-D’Amore.1975-pag.68

 

---non citato da Pastorino.Vigliero + 38 +