SCARSELLINI via Angelo Scarsellini
TARGHE:-
San Pier d’Arena – via - Angelo Scarsellini – martire di Belfiore
sul WTC angolo con via De Marini
angolo con via Scappini
QUARTIERE MEDIEVALE: Coscia
da MVinzoni, 1757. In giallo via Demarini; fucsia ipotetica posizione del WTC; verde ipotetico tracciato della strada.
N° IMMATRICOLAZIONE: 2849
Pagano 1967-8 – L’area dove scritto ‘scuola’ era l’oleificio.
CODICE INFORMATICO DELLA STRADA - n°: 57020
UNITÀ URBANISTICA: 26 - SAMPIERDARENA
da Google Earth 2007
CAP: 16149
PARROCCHIA: s.Maria delle Grazie
STRUTTURA: la strada appare nella carta del 1961 in zona oggi completamente sconvolta nella struttura.
Allora, sempre era orientata sud-nord ed iniziava da via P.Chiesa (alla stessa altezza di dove, a mare, inizia il raccordo autostradale); dopo due brevi isolati, da metà strada - a levante - con una scalinata si saliva sulla soprastante via Chiusa che la intersecava; con l’altra metà - a ponente - passava carrozzabile sotto la suddetta via Chiusa e proseguiva – fiancheggiando l’oleificio - per sbucare in via di Francia pochi metri a ponente di via DeMarini.
Oggi, da via P.Chiesa arriva sempre in via di Francia (e via De Marini), ma con a levante un corpo edilizio rettangolare di 13 piani (detto ‘torri basse’); seguito dalla rotonda di un silos-garages ed infine dal fianco del WTC. A ponente c’è prima un basso edificio -alto come una casa normale-; seguito dalla facciata del secondo gemello grattacielo, dalla rampa carrabile che porta alla piastra di collegamento delle due torri gemelle; ed infine da una più bassa costruzione conosciuta come AZ dal negozio che vi è stato ospitato.
È servita dall’acquedotto DeFerrari Galliera.
STORIA: Viene descritta scorrere in terreno di proprietà del CAP.
L’11 ottobre 1940 il podestà deliberò così la titolazione di questa strada che precedentemente corrispondeva ad un tratto di via G.Alessi (che scendeva da via DeMarini-via Dieci Giugno, a via P.Chiesa).
Doveva fungere da passaggio di scarico verso il lungomare, del traffico proveniente dalla sopraelevata e da via di Francia, snellendo via Buranello. Ma ancora nel 2002 una gru -utilizzata per costruire le torri- occupava trequarti della strada strozzando ogni iniziativa in quel senso. In questa data secondo i progetti iniziali del Centro san Benigno, doveva aprirsi sulla strada la seconda torre de “i gemelli”, poiché di esse ne era stata eretta una sola, quella a ponente. Questo secondo grattacielo è stato pressoché ultimato solo nel 2004, realizzato dalla soc. Edige. Da una rampa carrabile, si accede ad un vasto parcheggio per auto. Nel 2006, liberata questa strada, il traffico non ha trovato sfogo a mare impedito da quello che -provenendo da piazza Barabino- taglia la deviazione facendo preferire andare diritti in via Buranello.
CIVICI
2007= DISPARI: da 1 a 183 (mancano 9→13, 25,27,33,37,41,79,93,95,111,113,143,177)
PARI da 2 a 62 ( mancano 26,28,46→56,60) aggiungi 6CD e 32B
===civ. 1 esistente nel 1961 : ci abitava una ostetrica
===civv. pari 2→ 8 (secondari al civ. 1 di via De Marini) e dal 4 →al 24 assegnati nel 1988 a nuova costruzione .
===civv. 15, 17 demoliti nel 1995 e rassegnati, con tutti i dispari, sino al 139 a nuova costruzione, nello stesso anno
===civ. 37r nel 1961 c’era un rigattiere
===civv dal 145 al 181 assegnati a nuova costruzione nel 1996 .
DEDICATA Al patriota italiano, nativo di Legnago nel 1823 (Lamponi scrive 1782), martire di Belfiore nel 1852, di professione macellaio.
Cittadino di carattere ottimista e pratico, pagò di persona lo slancio e l’entusiasmo di partecipare alle lotte per l’irredenzione della sua terra natia anche se condotte quasi sempre in pochi o comunque senza mezzi ed organizzazione coordinata. Iniziò partecipando ai moti del 1848, sperando nella liberazione del Lombardoveneto; la sconfitta del Piemonte lo costrinse all’esilio in Francia e poi in Piemonte.
Rientrato nel Veneto ancora soggetto all’ austriaco, partecipò alle cospirazioni dirette dal sacerdote Enrico Tazzoli (diffusione di opuscoli rivoluzionari, riunioni sediziose, organizzazione di focolai di animosi, alcune anche ingenue tipo progettare traffici d’armi o rapire l’imperatore); di loro, da poco aveva perduto la vita Luigi Dottesio, che -dopo cattura e processo- fu la prima vittima dell’ampia rete del comitato insurrezionale creatasi nel territorio occupato dallo straniero.
La polizia austriaca, forte di due inquisitori particolarmente tenaci, attraverso vari arresti riuscì a concatenare i fatti ed i nomi di vari collaboratori -per lei traditori-; riuscendo così a fare una retata di ben 110 cospiratori . Essi furono processati in vari gruppi, e 10 condannati a morte, altri al carcere duro della Mainolda.
Scarsellini, arrestato a Venezia, fu tra i condannati a morte il 4 dic.1852 , e condotto al patibolo dell’impiccagione il giorno 7, assieme al Tazzoli ed altri tre; in altri giorni morirono anche Tito Speri e gli altri: secondo l’accusa, tutti rei di alto tradimento. L’esecuzione avvenne in un vallo del forte, posto a difesa della piazza di Mantova.
Alla liberazione, la località divenne altare per la libertà d’Italia.
BIBLIOGRAFIA
-Archivio Storico Comunale - Toponomastica, scheda 4100
-Autore non conosciuto-Guida del porto di Ge-Pagano.1954-pag.732
-AAVV-Annuario guida archidiocesi anno/94-pag.445; anno/02.-pag.481
-Enciclopedia Motta
-Enciclopedia Sonzogno
-Genova&Genova, n°6 del maggio/01
-Lamponi M.-Sampierdarena- LibroPiù.2002-pag.29
-Pagano 1961-pag.385
-Pastorino&Vigliero-Dizionario delle strade di Ge.-Tolozzi.1985-p.1672
-Poleggi E&C-Atlante di Genova-Marsilio 1995- tav.51