SANITA’                                  piazza della Sanità

 

 

LA PIAZZA  A lato mare della via Cristoforo Colombo, nell’anno 1900 fu proposto dare ufficialmente nome di “piazza della Sanità” allo slargo che esisteva tra il palazzo del Sale e le ultime case della strada verso ponente, pressoché di fronte allo sbocco della Crosa dei Buoi. Occorre rammentare che, il Palazzo del Sale che oggi vediamo, in quelle date era notevolmente più lungo dell’attuale, essendo lo spazio a ponente occupato da un edificio attaccato all’odierno,  poco più alto di esso –tre piani – e lungo oltre una ottantina  di metri).

Però Remedi segnala che negli anni 1798, alla nascita della Repubblica Ligure, il Commissariato della Sanità aveva gli uffici nel castello del Comune, assieme a quelli del Municipio.

 

 

Certamente tale nome nasceva dalla presenza in zona della sede della Delegazione del Porto che era ospitata o in questo edificio su detto (oggi demolito e sostituito da un palazzo per abitazioni) o in altro  piccolo caseggiato (quale l’edificio 164rosso delle ex-‘docce’, ex bagni Vittoria) e che aveva la funzione di far rispettare tutti i regolamenti portuali genovesi, compreso quelli sanitari (ricordiamo altresì che il CAP nacque nel 1903 con Nino Ronco).

Nel 1910 è censita ufficialmente nelle piazze cittadine, collocata ‘da via C.Colombo al mare’, con civici 1 e 2.

Ancora nel 1927, col nome ‘piazza Sanità’ era presente nel censimento fatto dal Comune neoformato con l’unione delle delegazioni limitrofe; di 5.a categoria.

Esisteva ancora nel 1933, sempre classificata eguale.

Viene inclusa nello stradario del Pagano/40, “da via N.Barabino al mare” senza civici.

La denominazione fu annullata dal consiglio comunale  nel novembre 1949;  ed il tratto, incluso  in via N.Barabino (poi divenuta via San Pier d’Arena).

 

STORIA  Nella Pianta delle due Riviere di Matteo Vinzoni datata 1773 (titolata ‘Jl dominio della Serenissima Repubblica di Genova in terraferma’, nota sotto il nome di ‘Atlante della Sanità’), disegna il rettangolo de “il Castello”, e nello scritto vi pone il Commissariato di Sanità locale e descrendo poi minuziosamente come era distribuito il servizio, riguardante anche la spiaggia di Cornigliano, onde prevenire sbarchi clandestini di persone o merci provenienti da terre infette  (2701 uomini, della milizia, reclutati in tutta la valle Polcevera).

Evidentemente, nel tempo – non sappiamo quando ma probabilmente non appena costruito il Palazzo del Sale - detto servizio, in fondo più di competenza delle autorià portuali che del Comune, fu trasferito nell’edificio eretto ad uffici, ad ovest del palazzo di quello che oggi vediamo rimasto e che era deposito.

 

DEDICATA.    La difesa  contro la penetrazione di malattie epidemiche (peste, colera, febbre gialla, tifo, vaiolo, difterite); ha regolamenti molto antichi.

Tutte quese malattie divennero epidemiche per due fattori basali: il commercio e le guerre; e, per la peste, un mezzo: le granaglie con i topi.

La peste si fa risalire –come prima pandemia- a dodici galee genovesi fuggite da Caffa in Crimea nell’ott.1347 sotto l’assalto dei tartari, loro primi ammalati di questo nuovo germe e quindi primi contagianti (i veri ‘untori’, che vinsero scaraventando oltre le mura i cadaveri degli infetti usando le catapulte. A loro volta però, anche i Tartari infettati dai Mongoli del cuore dell’Asia, dell’Eurasia ai bordi del deserto di Gobi –punto centrale con espansione centrifuga-, sconvolti da catastrofi naturali (terremoti, inondazioni, carestie, variazioni del clima che favorirono i ratti e le loro pulci).

I genovesi fuggiti, per primo, fecero scalo a Messina ove –quando intuirono il fenomeno- ormai era tardi. Dalla Sicilia la Peste Nera (o Grande morte o bubbonica) risalì la penisola specie negli scali marittimi e nelle città densamente popolate e si espanse in Spagna, Francia, Germania falcidiando apocalitticamente un terzo della  popolazione.

Solo molto più tardi nacque l’idea dei ‘cordoni sanitari’, degli avamposti dedicati alla segnalazione ed al primo tentativo di arresto.

Così, più famosa è la guardia sanitaria descritta dal Vinzoni.

L’organizzazione attuale nasce prevalentemente nel 1895: dalla molto famosa “bandiera gialla” e quarantena, alla continua sorveglianza delle malattie verificatesi in crociera -segnalate dal Comandante o dal Medico di bordo- con controlli circa i porti di origine e successivi approdi. L’equipaggio, bagagli, merci e nave possono essere soggetti a provvedimenti di bonifica (disinfezioni, disinfestazioni, quarantena a bordo o a terra, ricovero in apposito alloggio contumaciale o in ospedale di isolamento previsto nel porto stesso).

La dedica era relativa alla effettiva  presenza nella zona di una sede adibita a questi controlli; ed a significato del non indifferente traffico navale, mercantile e passeggeri, che avveniva nella zona essendo l’unica conosciuta al di fuori del porto.

 

BIBLIOGRAFIA

-Archivio Storico Comunale

-Archivio Storico Comunale Toponomastica - scheda 4028

-A.sconosciuto-Guida del porto di Genova-Pagano.1954-pag.368

-DeLandolina GC-Sampierdarena-Rinascenza .1922- pag.54

-Kelly J.-La peste nera- Piemme 2005-pag.108

-Novella P.-Strade di Genova-Manoscritto b.Berio.1900-pag.19

-Pagano- Annuario/33- pag. 248; /40-pag.400

-Remedi A.-il palazzo del Monastero...-ricerche personali