ROMA                                          corso Roma

 

   Corrisponde all’attuale corso O.Scassi (costruita prima ancora di realizzare il programma di Quota 40), quale strada di base per arrivare al nuovo Ospedale civile eretto nel 1915 col sistema a padiglioni (per meglio poter isolare eventuali episodi infettivi in epoca ancora priva degli antibiotici) architettato dall’ing. Cuneo Adriano. Tutta la cittadinanza, condividendo la necessità, si promosse per collaborare col Comune alla nuova opera; maggiori benefattori risultarono alcuni privati, tra cui vengono ricordati Giuseppe Masnata, Caterina Scaniglia Tubino, GB Moro, GB Pittaluga.

Nell’elenco ufficiale delle strade cittadine, pubblicato dal Comune nel 1910 ancora non c’è stampata ma vi appare aggiunta a penna, indicata come ‘strada di fronte al Nuovo Ospedale’, e che come le altre aggiunte fu ufficializzata negli anni tra il 1914-20.

É del sett.1914 infatti la proposta al sindaco di tale nome per “la nuova grande arteria a monte, della quale già si eseguì il tratto di fronte all’ospedale”; in alternativa fu proposto anche il nome di Maria Mazzini, che evidentemente non fu accettato. In quell’epoca solo via GB.Botteri e via E.DeAmicis (via G.Balbi Piovera che nel 1933 di 4ª categoria), la collegavano col centro cittadino: a ponente risultava ‘chiusa’; ed è lungo quel percorso che i militi e le “ambulanze” della Croce d’Oro, spingevano a mano i malati e feriti.

Il primo maggio 1915 fu apposta una targa sull’arco sopravvissuto appartenente ai giardini di villa Imperiale e ben visibile nella planimetria del Gauthier, in cui si nota che in origine ve ne era un altro a monte della vasca d’acqua localizzata dove ora è l’ingresso principale ed il DEA

Sulla targa è scritto:

«A TESTIMONIANZA DEL GIARDINO CINQUECENTESCO – ONDE – GALEAZZO ALESSI PER VINCENZO IMPERIALE – IL COLLE APRICO – DA VALLE A MONTE – IMPARADISAVA – IL COMUNE --– QUEST’ARCO INTATTO VOLLE RIMANESSE – SIMBOLO DELL’ARTE – TRAVOLTA DALLE ESIGENZE NUOVE --- IL POPOLO SAMPIERDARENESE – CHIAMATO NEL 1° MAGGIO 1915 – AL BATTESIMO DEL CORSO ROMA – NE CONSACRAVA IL RICORDO ---». L’arco è posto a lato mare della strada.

Tramite un tombino   stradale  si può accedere ad una scala -e con essa scendere sino a fianco della base dell’ascensore-  il cui ingresso superiore è di fronte  all’arco.

Il piano regolatore (stilato dall’ing. Pietro Sirtori, assessore, ed approvato il 26 mar. 1925 dal consiglio comunale e reso esecutorio dai vari ministeri competenti)  prevedeva l’allacciamento a questa via sia da est (da via san Bartolomeo, risalendo sul versante a ponente della collina),  che da ovest (proveniente da via A.Ristori, raggiungendo rapidamente la quota 40 per rimanere in piano sino all’allacciamento) ma non fu realizzato né così,  né subito,  causa probabilmente l’annessione nella Grande Genova che fermò ed accentrò tutti i progetti.

Nel 1927 si pubblicò l’elenco di tutte le strade esistenti nel neoformato Comune della grande Genova: oltre al Centro (in cui è rimasta e catalogata ‘extra’), era a Pegli, Pontedecimo e SPd’Arena (ove era catalogata di 4ª categoria).

Il nome fu cambiato dal podestà con delibera del 19 ago.1935.

DEDICATA  alla città con cui Genova ha storia comune lunghissima, dalle guerre puniche (ricordando per primo Magone, fratello di Annibale, che arrivato dal mare, distrusse la città per rappresaglia, nel 205 a.C., e di cui rimane il termine dialettale significativo di ‘compianto’) .

Furono i romani stessi ad aiutare la ricostruzione; sottomettere poi le popolazioni montane ribelli ad un potere centrale, sedando le dispute locali (col console Spurio Postumio Albino nel 187 a.C. la via Postumia attraversando alla Bocchetta fino a Libarna-Tortona;  la “Tavola di bronzo” è del 117 a.C.;  l’Aurelia (vedi) e, nel 109 a.C la strada litoranea Pisa-Vado (per favorire il passaggio delle truppe durante la guerra contro i Teutoni ed i Cimbri).

Ci lega a Roma la morte di Mameli, nel vano tentativo di difendere la Repubblica.

Fu proclamata capitale del regno d’Italia dal parlamento torinese il 25 marzo 1861; ma si dovette attendere e prenderla con le armi il 20 settembre 1870.

Da allora, sia perché sede papale, sia poi perché capitale dell’Italia unita, a lungo agognata, sia infine per l’entusiasmo trionfalistico fascista, il nome di Roma è il più usato in assoluto per indicare una strada, non esistendo quasi paese in Italia che per una sua via non ne porti il nome.

 

BIBLIOGRAFIA

-Archivio Storico Comunale palazzo Ducale

-Archivio Storico Comunale - Toponomastica, scheda 3916

-AA.VV.-SPdArena nella sua amministrazione fasc.-Reale 1926-pag. 43-44

-DeLandolina GC.- Sampierdarena -Rinascenza .1922 – pag.53

-Novella P.-Strade di Ge.-Manoscritto b.Berio.1900-pag.18.19

-Pagano/1933-pag.248

-Pescio A.-I nomi delle strade di Genova-Forni 1986-pag.299