PRATO                                         via Prato

 

Prima del 1850 e della ferrovia,  la strada posta perpendicolare al mare (cioè il tratto oggi via U.Rela) costeggiava a levante la proprietà della villa Centurione Carpaneto (di piazza Montano) fatta di orti, vigneti e frutteti ma in quel tratto lasciata a prato. Così prese questo nome popolare, e già lo ritroviamo ufficiale nel 1867 in una ‘statistica dei colerosi morti a domicilio’ (2 casi su 68 decessi, su 107 contagiati) per una epidemia scoppiata in quell’anno nel periodo dal 7 agosto-al 7 ottobre.

Dopo la cessione dei terreni e la costruzione dei caseggiati divenne strada assai frequentata, centrale, e che sempre ospitò interessanti negozi di commercianti: antico è quello dell’orologiaio.

 Sotto l’archivolto n° 69 della ferrovia, ed al civ. 10 della strada (di rimpetto al voltino, dalla parte a monte del viadotto), da più generazioni  fabbri ferrai (materiale ferroso greggio e finito, tubi in barre e tagliato, anelli pneumatici, nichelatura e smaltatura)  negli anni fine 1800 Roncagliolo Lorenzo  fu tra i primi  fabbricanti di velocipedi -poi biciclette, poi anche motocicli, mentre dei tre figli Emilio, Colombo e Cesare, gli ultimi due divennero attivi sportivi ciclisti e l’ultimo per più anni primeggiò a livelli nazionali. Furono anche fondatori -di alta statura morale-  della società sportiva Nicolò Barabino, antagonista della Sampierdarenese nelle specialità di scherma, ginnastica, atletica , bocce, ma senza rivali nella sezione velocipedisti.  Alla loro chiusura per cessata attività, nel posto fu eretto il Nuovo Cinema Splendor.

Nel maggio 1889 i fratelli Chiesa fu Francesco chiesero al Comune poter restaurare i civv.N. 3 e 4 di loro proprietà, rifacendone anche la facciata; malgrado i timbri di approvazione, l’operazione non fu attuata come da loro prospetto allegato (vedi via U.Rela).

 

 A fine secolo 1800, i proprietari delle case risultano essere stati: al civ.2 Barabino Giuseppe; 3, fratelli e sorelle Chiesa; 4 Morasso Salvatore; 5-6-8 Lagorara Carlo; 7e 10, Dellepiane Enrico; 9 eredi Tubino; 10a Serra Giacomo; 12, Figari Catterina in Ivaldi; 13 e 14 Casanova e C; 15-16-17 sorelle Fava; 18 Paulucci Augusto

Nel dicembre 1900, il regio Commissario straordinario incaricato dalla giunta comunale di proporre dei nomi per le nuove strade cittadine,  segnalò la possibilità di estendere il nome di “via Prato” alla strada a monte della ferrovia, per tutto il tratto est-ovest che sfociava in piazza Felice Cavallotti; mentre il tratto perpendicolare -che portava lo stesso nome- di dedicarlo a Urbano Rela; questa seconda parte fu realizzata  dopo, non si sa quando, senz’altro prima del 1910 quando aveva tre civici.

Così nel genn.1901, l’impresa Barabino, Calvi, Rebora, appose la prima targa in marmo, aggiungendo l’antico nome  di “via Prato” al tratto parallelo alla ferrovia.

Il Pagano 1902 segnala questi esercizi commerciali: civ. 2 Barabino Agostino  ha fino al 1912 negozio di foraggi ed osteria;---10  il negozio di legnami da costruzione di Serra Giacomo fu Nap. Ancora attivo nel 1919, tel. 5-99 (anche a Genova in via Scurreria) ;--- l’unico veterinario dr. Capati Gius. (c’è nel 1912; non c’è più nel 1919);--- 14  il negozio ‘Fotografia Pisana’, del fotografo Frediani Vittorio sino al 1919;-- al 18 Pretto Antonio lavora nelle conserve alimentari;---18B la fabbrica carrozze di Paolucci Augusto ‘successore Fava. 

   Era nato “in to Pròu”, all’incirca in questi anni, Sommariva Giovanni, detto Elio. Dal 1925 al ’40 praticò da protagonista nuoto (ma anche pallanuoto e calcio) nello stile dorso, rappresentando l’Italia anche in gare internazionali. Ebbe una medaglia al valor civile per aver salvato pericolanti in mare.

Nel Pagano 1908 vedi molti negozi segnati  del 1902.

Eguale il nome nel 1910, con altre parole specificato “dalla piazza Felice Cavallotti a  Levante a fianco della ferrovia”, sempre con civv. neri sino al 6.

Nel 1919 morì di influenza spagnola   in una casa della strada, a 33 anni, il pittore Arnaldo Castrovillari  (fiorentino, nato nel 1886) amico di D.Conte.

DeLandolina/1922 scrive si chiamasse ‘vico del Prato’.

Nella pubblicazione comunale del 1927 inerente a tutte le strade facenti parte delle delegazioni subentrate nella Grande Genova, compare a SPd’Arena la ‘via del Prato’, di 5a categoria, eguale ad una del Centro, di S.Quirico, di Struppa e di Voltri (nessuna sopravvissuta ai tempi d’oggi).

Ancora così si chiamava nel 1933 con due soli civici e sempre di 5.a categoria.           

Con decreto podestarile del 19 ago.1935, anch’essa fu cambiata divenendo via A.Orsolino, mentre rimase via Urbano Rela il tratto mare-monte tra via Vittorio Emanuele (oggi piazza Vittorio Veneto) e via Mercato (oggi inglobata nell’ultimo tratto di via A.Cantore).

Nel tratto lungo la ferrovia, fu aperto l’ingresso al cinema Splendor, di cui si parla in via A.Orsolino.

BIBLIOGRAFIA

-Archivio Storico Comunale    di palazzo Ducale

-Archivio Storico Com. Toponomastica - scheda 3697 (la chiama :’ via del Prato’)

-DeLandolina GC. – Sampierdarena -Rinascenza .1923 – pag.52

-Lamponi M.-Genova in bicicletta-Valenti.1977-pag. 47.53-4

-Novella P.-Strade di Ge.-Manoscritto bibl.Berio-1900-pag.18

-Pagano/1911– pag.990 --- /1922-pag. 1037- --/1933-pag.248