PIEVE                                 vico Pieve di san Martino

 

 

 

TARGHE : San Pier d’Arena – vico – Pieve di san Martino –

                                                           

 

 

 

QUARTIERE ANTICO:  San Martino

 da MVinzoni, 1757.

In rosso la pieve di s.Martino vescovo;

fucsia, l’Oratorio; giallo via CRolando;

celeste, via ACaveri

 

 

 

N° IMMATRICOLAZIONE:   2828    CATEGORIA: 2

 da Pagano 1967-8

 

CODICE INFORMATICO DELLA STRADA - n°:   48400

UNITÀ URBANISTICA: 24 - CAMPASSO

 da Google Earth 2007.

in giallo via ACaveri; celeste CBazzi;

fucsia via Currò.

 

CAP:  16151

PARROCCHIA:  s.Giovanni Bosco

STRUTTURA:   da via Carlo Bazzi a via Currò, con teorico doppio senso veicolare: in realtà il vicolo è così stretto da creare problemi al transito di una vettura di più grossa cilindrata; comunque quando l’uscita in via Currò non è ostacolata da un posteggio scorretto, la via di accesso  più frequente e facile è da via C.Bazzi per alcuni fondi adibiti a box auto.

CIVICI  neri=  da 1 a 5

              rossi= da 1r a 29r    e da 2r a 4r

   Il Pagano/40 la limita come oggi; non cita civv. neri; un solo rosso: 11 Solia pastif.

STORIA:  dalla carta del Vinzoni si rileva come la ‘Parrochia di san Martino Vescovo’ confinasse a monte (a est) con la sua casa parrocchiale ed il suo Oratorio (disposti a L); e fosse ai piedi della collina - sul cui apice scorre la salita a Belvedere - e il fianco collinare occupato dai vasti possedimenti privati riguardanti: la zona di via Currò (di proprietà  “già dell’ecc.mo generale GioLuca Pallavicini, ora Rovereti”); quella di via Caveri (del mag.co Giuseppe Lagomarsino, con villa che corrisponderebbe al civ. 11 di detta via); seguite a nord dall’ ampio possedimento dei Cicala (iniziante poco prima di via Vicenza). 

  A ponente della strada principale (via san Martino, oggi CRolando), via GTavani -nella carta del Vinzoni- separava i terreni (che precedentemente erano del mag.co Giacomo DiNegri) del mag.co Stefano Lomellini  q.Carlo (lato a mare - vedi Daste 103) da quelli  della mg.ca Lomellini Giovanna (a nord).

  La stessa carta evidenzia come - per chi arrivava dal mare seguendo la via san Martino (via C.Rolando) - poco prima della chiesa si staccasse un’altra strada che dapprima tagliando tra i prati e poi  passando dietro ad una casa (posta nell’angolo con vico Cicala –via A.Caveri), portasse diretti alla antica abbazia parrocchiale (che andrà distrutta -e totalmente scomparsa- da dopo la fine del  1700).

  Le case che si aprono nel vicolo sono assai vecchie e quindi antecedenti a quel lungo caseggiato  che si apre davanti a loro in via Rolando ed il cui stile è degli anni 1910 circa. Restò e si confermò così  praticabile il retro della via principale, e chiamato solo “vico san Martino”, da via Currò a via Marsala (via C.Bazzi), con civici sino al 5,  per continuare ad accedere al pur lui antico Oratorio di san Martino.

Nel 1933 persistevano ancora queste denominazioni. Solo il 19 agosto del 1935 il podestà deliberò fosse chiamata come oggi.

                                            

BIBLIOGRAFIA

-Archivio Storico Comunale palazzo Ducale

-Archivio Storico Comunale - Toponomastica  scheda 3504

-AA.VV.-Annuario guida Archidiocesi-ed./94-pag.430; ed./02-pag.467

-Lamponi M.-Sampierdarena- Libro Più.2002- pag.142

-Novella P.-strade di Genova-Manoscritto bibl.Berio 1930circa-(pag.19)

-Pagano/1933-pag.247; /40-pag.372; /1961-pag.335.pianta72