PENSA                                    via Romolo Pensa

 

 

TARGHE:

San Pier d’Arena – via – Romolo Pensa – caduto per la Libertà – 1899-1943                  

  

angolo con via G.Buranello

   angolo piazza Treponti

 

QUARTIERE ANTICO: Coscia

 da MVinzoni, 1757.

Ipotetico tracciato di via RPensa.

In giallo, villa Grimaldi la Fortezza.

 

N° IMMATRICOLAZIONE:   2824

 da Pagano/1961

 

CODICE INFORMATICO DELLA STRADA - n°:   46840

UNITÀ URBANISTICA:  26 - SAMPIERDARENA

 da Google Earth, 2007.

CAP:   16149

PARROCCHIA:  s.Maria della Cella

STRUTTURA:  strada comunale carrabile, senso unico viario da piazza Tre Ponti a via G.Buranello, lunga m.29,8 e larga m.8. Ai lati, i marciapiedi sono larghi m. 1,30, però nel tratto sotto la ferrovia non ci sono.  È zona di mercato con bancarelle all’aperto.

È stato presentato un progetto di trasformazione totale della zona mercato; nel 2010 non è ancora in atto.

STORIA:   Nei primi anni del 1900, la strada era delimitata da uno stabilimento descritto ‘deposito ferri’, e nel sottopasso vi transitavano su un binario  dei treni provenienti da un raccordo a mare (ed attraversante un cortile - posto di fronte in via Buranello - di proprietà dei figli di Enrico Forni, legnami).

   Il piccolo tratto di strada fu intestato al Pensa dopo l’ultima guerra mondiale con delibera della Giunta Comunale del 29 settembre 1946;  precedentemente non aveva nome ed era un tratto facente parte prima di tutto di via Vittorio Emanuele, poi della piazza Treponti (denominata il 23.2.34) a cui ha sottratto i due civici prospicienti.

Negli anni 2000 esisteva un’altra targa, poi sostituita non so quando, nella quale non c’era il nome della delegazione mentre era estesa la data della morte: via – Romolo Pensa – caduto per la Libertà – 1899-30.9.1943.

 

CIVICI:

2007=  NERI  =   1   e   2

            ROSSI=  da 1r a 7r (compresi 1Ar ed 1Br)

                            da 2r a 8r (compresi 2Ar e 2Br)

 

DEDICATA al barista con esercizio in piazza N.Barabino, nato a San Pier d’Arena il 14 sett.1899, di carattere generoso e gioviale, da sempre di idee antifasciste e mazziniane. Dopo il 25 luglio 1943 alla caduta del fascismo ed all’occupazione nazista, fu tra i primi a concepire e mettere in atto il concetto della necessità di una ribellione armata.

    Troppo il divario organizzativo ovviamente; così solo accettò di nascondere delle armi nei fondi del suo bar “san Pietro”. Probabilmente una  delazione o il fatto di essere già segnalato perchè ingenuamente aperto nell’espressione delle sue idee e sentimenti,   determinò il 30 sett.1943 un organizzato accerchiamento notturno di tutto il quartiere con perquisizione sistematica di tutti i caseggiati, cercando armi abbandonate dai militari in sfacelo organizzativo dopo l’armistizio, e prelevando così anche tutti i sospetti (una ventina di persone). Quando giunsero al bar, il proprietario fu obbligato ad aprire per il controllo e, nelle cantine fu ritrovato il materiale bellico nascosto.

Qualcuno dice che seduta stante il Pensa fu fucilato: non credibile perché sarebbe stato più vantaggioso una dimostrazione più plateale e legale, intimidatoria e atta a  scoraggiare i più deboli; perché sarebbe stato più utile raccogliere informazioni; ed infine anche perché - ma non so - sino a che punto l’ufficiale tedesco avesse  possibilità di decisione di fucilare seduta stante: in quei tempi tutto era possibile. 

Un’altra versione vuole che il Pensa abbia tentato una reazione di opposizione alla perquisizione o di fuga o di esasperazione, scatenando il fuoco dei mitragliatori tedeschi della Wermacht.

Fatto fu che, colpito alla colonna vertebrale, dette ai presenti l’impressione di essere spezzato in due cadendo piegato all’indietro fulminato.

È così considerato la prima vittima partigiana di San Pier d’Arena.

Intanto in città si perfezionava l’attività della resistenza: sia continuando a ricuperare armi e nascondendole per un prossimo futuro; sia reclutando gli sbandati ex militari (favoriti da una legge che voleva per loro un nuovo reclutamento nelle file nazifasciste -pena la deportazione-), e favorendo il ricongiungimento sui monti con formazioni militarizzate; sia organizzando le fila del servizio , con la costituzione dei primi comitati (il CLN -cioè Comitato  di liberazione nazionale - nacque in via XX Settembre il 9 sett.43;  i GAP -ovvero Gruppi di azione patriottica- , nati a cavallo tra la fine del ‘43 e l’inizio del ‘44;  ed i SAP  -Squadre di azione patriottica-, comparse nel giu.44).

 

 

 BIBLIOGRAFIA

-Archivio Storico Ferrovie

-Archivio Storico Comunale - Toponomastica , scheda 3384

-AA.VV.-.Annuario guida Archidiocesi- ed/94-pag.428; ed/02-pag.465

-AA.VV.-Contributo di SPd’A alla Resistenza-PCGG.1977-pag.32-5

-AA.VV.-35° SPd’A

-Gazzettino Sampierdarenese   :  4/93.5  

-Gimelli G.Cronache militari della resistenza…-Carige.1985-vol.I-pag.51

-Lamponi M.-Sampierdarena- LibroPiù.2002- pag. 72

-Pagano/1961-pag.446

-Pastorino.Vigliero-Dizionario delle strade di Ge.-Tolozzi.1985-pag.1426

-Poleggi E. &C-Atlante di Genova-Marsilio.1995-tav.51    

-Stradario del Comune di Genova-ediz./1953-pag.135