PEDEMONTE                                   via Giacomo Pedemonte

 

 

TARGHE

San Pier d’Arena – via – Giacomo Pedemonte – musicista-compositore – 1894-1963

   via L.Dottesio

   angolo via A.Cantore

 

QUARTIERE ANTICO: Coscia

 da MVinzoni, 1757. In giallo, via LDottesio (via Demarini); celeste, via GBCarpaneto (via Fossato sBartolomeo), verde, a levante villa GB.Negrone; a ponente proprietà Nicolò Pallavicini con, in rosso, villa.

 

N° IMMATRICOLAZIONE:  posteriore

 da Pagano 1967-8. L’area ancora occupata dall’oleificio

 

CODICE INFORMATICO DELLA STRADA - n°:   46430

UNITÀ URBANISTICA: 28 – s.BARTOLOMEO

 da Google earth, 2007. In giallo via di francia; fucsia via LDottesio

CAP:   16149

PARROCCHIA:  s.Maria delle Grazie

STRUTTURA: senso unico viario in discesa, all’opposto della progressione dei civici che va da via L.Dottesio a via A.Cantore.

Nel SecoloXIX di nov.03 ed ago.04 si legge che la strada è inclusa nell’elenco delle ‘vie private ad interesse pubblico’ e quindi programmate a divenire municipalizzate con acquisto gratuito in cambio di manutenzione ed inserimento nei servizi comunali (illuminazione, cassonetti spazzatura, fognature, asfalto, ecc.).

 

da monte a mare                                                                 da mare a monte

CIVICI non ci sono rossi

2007= NERI   = da 1→7        e da 2→32 (compreso 24C)

 

 

Modello in compensato degli alunni delle scuole medie.

 

===al civ. 3, la villa Negrone - Moro.

L’elenco dei palazzi vincolati e protetti dalle Belle Arti (oggi ‘Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio della Liguria’)  fa leggere la tutela dal 1964 al civ. 1 di via Dottesio (civ.3 di v.Pedemonte), chiamato “Palazzo ex Piccardo Rovereto”. In effetti in questa costruzione (alla fine del 1800, al civ. 25  di allora quando quel tratto di strada era ancora via DeMarini (vedi)) abitarono: la sig.ra Piccardo ved. Rovereto (e dovrebbe corrispondere a questa villa, se in contemporanea ai civv 26-27 seguenti, abitava il marchese Pallavicini); poi, nel 1908, l’industriale Moro Tomaso e Figli. (invece, sempre a fine 1800 un altro ‘cav. Piccardo Giovanni (forse fratello della precedente) abitava ai civv. dal 28-29 di via DeMarini: qui era il cancello che tramite un viale faceva arrivare alla villa che era  più in alto, in zona Montegalletto, ove ora è la ‘torre’ detta dell’ospedale).

Non si conoscono data di costruzione  né committente, né architetto progettatore; posta sull’asse principale stradale, dalla struttura cubica e dalla loggia angolare si può arguire un’origine della metà del cinquecento, in epoca para-pre alessiana.  Dall’antica planimetria vinzoniana del 1757, allora, apparteneva a Gio Batta Negroni.

Il palazzo aveva due ingressi, e fu considerato principale quello aperto sul retro rispetto la strada principale (oggi in via G.Pedemonte);  -come per villa Scassi- si presume sia effetto di una ristrutturazione posteriore della porta che dava adito ai giardini; comunque in seguito a questa decisione il portone, recante il civ. 1 di via Dottesio, venne chiuso addirittura murando la porta ed il civico fu  soppresso nel 1973.         

A ponente della facciata a mare  si nota un ampio corpo basso, a terrazzo, (che ospitava la cappella gentilizia come si deduce dalla cartina settecentesca del Vinzoni)  che la collegava con la  seguente affiancata villa dei Pallavicino poi Moro (oggi il terrazzo, e quest’ultima villa sono stati demoliti lasciando di essa solo la facciata col portone: aprendosi in via Dottesio è descritta a quella via). Il giardino, in origine stretto, irregolare e di scarsa estensione, era orientato verso nord-est alla collina (ed il suo lato  a levante, costeggiava la salita san Bartolomeo allora non ancora “del Fossato” ed oggi via Carpaneto); oggi se ne conserva una piccola parte, rappresentata dalla  piazzetta sita davanti all’ingresso nord, divenuto il principale: ripristinato assieme alla villa,  è caratterizzato dalla presenza di un saggiamente ben conservato

Comprendeva nella parte finale in alto una torre, anch’essa cinquecentesca, con aspetto caratteristico ottagonale e con eleganti archetti pensili su peducci e aperture centinate; oggi inglobata in edifici ottocenteschi in via GB Carpaneto. ciottolato a mosaico bianco e nero alla genovese.

La facciata a mare, dalle ampie finestre appare tripartita ( 3 al centro con terrazzo e due ai lati,  caratteristica distribuzione  dettata poi come imperativa dall’Alessi).

  

All’interno, il piano terra è caratterizzato da due atri centrali contigui, relativi ai due ingressi (sulla strada e sul giardino); al piano superiore nobile, la scala -con piani in ardesia- sfocia in una loggia nell’angolo sud est visibile dall’esterno di via Carpaneto per i grandi fornici separati da una colonna ionica centrale e per il balcone sorretto da plastici mensoloni cinquecenteschi che nell’insieme creano un piacevole aspetto della facciata; il salone, posto a monte e contornato dalle sale più piccole, non ha più alcuna decorazione dipinta. I pavimenti sono ad ottagoni  di ardesia mentre appaiono di grossi riquadri in marmo quelli dei pianerottoli. 

  

                                       oleificio Moro con torre ottagonale      piazzetta anni 1970

Nella seconda metà dell’ottocento, la villa subì il declassamento ad uso industriale, essendo stata acquisita dall’oleificio Moro che nei terreni retrostanti costruì la grossa fabbrica e raffineria. 

Il palazzo, riacquistato in tempi più recenti dalla società di Navigazione C.I.M.A.srl, fu ripristinato ad uso uffici, senza che fossero alterati i caratteri architettonici e decorativi: nell’insieme, ha molte affinità architettoniche con la villa vicina Pallavicino-Gardino.

Negli anni 90(?) fu occupata dalla EdiSoftware, società a responsabilità limitata, gestita da tre ingegneri (Marco Abergo, Enrico Pedemonte, Massimo Ferrari)

STORIA:  Siamo ancora dentro il quartiere della Coscia. Prima che lo stabilimento Moro Tommaso e figli - che si apriva in via Bottego al civ.1 - di raffineria e produzione (inscatolamento in recipienti di latta lavorata e litografata) di olio d’oliva, olio di semi, e sapone occupasse tutto il terreno che oggi ospita questa strada, c’erano orti coltivati a vigna, frutteti ed ortaggi.

Solo con la demolizione dello stabilimento e successiva bonifica del terreno, fu aperta dopo il 1970 questa nuova strada che praticamente passa in corrispondenza dell’interno dell’ex stabilimento.

Il 12 marzo 1973 una delibera comunale stabilì il nome attuale; una parte di civici rossi passarono da via A.Cantore alla nuova via e da allora i numeri civici sono in successione continua senza distinzione del colore; nel ’74 furono assegnati a nuova costruzione il civ. 16 ed  il  1-3-5.

DEDICATA al musicista nato a Pontedecimo il 12 nov.1894, e morto a Genova il 7 genn.1963.

Essendo stato già indirizzato dal padre Giovanni – organista nella chiesa parrocchiale di san Giacomo - alle nozioni musicali da quando aveva sei anni, dopo aver finito degli studi tecnici decise di iscriversi al liceo musicale N.Paganini, ove si diplomò nel 1913. Si trasferì a Milano, per perfezionarsi al conservatorio G.Verdi.

Tornato a Genova, occupò l’incarico di organista nella chiesa di sant’Ambrogio; di professore della cattedra di organo allo stesso liceo Paganini; e - dal 1936, anno in cui fu approntato l’organo nella Cattedrale – collaudatore, concertista ed organista contitolare.

Il 18 novembre 1956, (quando era professore d’organo al liceo Paganini di Genova)  fu concertista all’inaugurazione del nuovo organo della chiesa di s.Giovanni Bosco (assieme al sac. maestro Luigi Loss). Eseguì –oltre Bach, Listz e Widor un suo “allegretto pastorale”.

Compose numerose opere musicali per cori religiosi e non, per orchestre e soprattutto per organo; vengono ricordati nel dic.51  concerto nella sala del Maggior Consiglio del palazzo Ducale e,  postumo nel 1964 l’esecuzione di un polifonico vocale all’auditorium della Fiera del Mare.

BIBLIOGRAFIA

-Archivio Storico Comunale - Toponomastica , scheda 3355

-AA.VV.-Annuario, guida archidiocesi-ed.1994-pag.428; ed.2002-pag.465

-AA.VV.-Catalogo delle ville genovesi-Bertelli.1967-pag.147

-AA.VV.-Le ville del genovesato-Valenti.1984-vol.IV-pag.23

-Frassoni E.-2 secoli di lirica a Ge.-CARIGE- vol.II-pag.481

-Il Secolo XIX :  del 25.11.03 + 23.08.04

-Internet-

-Lamponi M.-Sampierdarena- LibroPiù.2002- pag.28

-Pagano –Annuario genovese- ed.1961.pag.1566

-PastorinoVigliero-Dizionario delle strade di Ge,-Tolozzi.1985-pag.1413

-Poleggi E. &C-Atlante di Genova-Marsilio 1995-tav.51

 

non citato da

Enc.Sonzogno

Enc. Motta

AAVV-Olltre un secolo di Li

Arte organaria in Liguria

Giazotto-la musica a Genova