PARODI via Rosetta Parodi
TARGA: via – privata – Rosetta Parodi
angolo con via W.Fillak
QUARTIERE MEDIEVALE: san Martino
N° IMMATRICOLAZIONE: 2821 CATEGORIA: 3
da Pagano 1967-8
CODICE INFORMATICO DELLA STRADA - n°: 45880
UNITÀ URBANISTICA: 24 - CAMPASSO
da Google Earth 2007. In giallo, via Vicenza; fucsia, via Campasso
CAP: 16151
PARROCCHIA: s.Giovanni Bosco
STRUTTURA: doppio senso veicolare, da via W.Fillak verso levante, chiusa all’apice.
È strada privata.
Nel 1999 fu ristrutturato l’edificio con i civv. 2, 4, 6 rossi.
È servita dall’acquedotto DeFerrari Galliera.
CIVICI: neri= da 1 a 9
rossi= da 1r a 27r e 6r (mancano 2r e 4r)
===civ. 4r Nel Pagano/33 era l’officina di riparazione motori elettrici di Bressan Domenico.
===civ. 9r La trattoria ha radici antiche di tipo osteria-tavola calda per gli operai: osteria Barbieri (1930). Nel Pagano 1950 è descritta osteria di Albanese Giovanni; divenuta poi ‘da Piera’ (Bonfigli, fino al 1979), ‘i 2 G’ dopo allora, e forse cambiando gestore, l’ultimo nome è rimasto.
Nella scheda toponomastica si segnala solo una ristrutturazione del 1999 per cui i civv. 2, 4, 6 rossi furono cancellati.
Nel Pagano/40, la via che si staccava da via delle corporazioni e finiva chiusa, aveva solo numeri rossi: 3r=rip.calzat.; 7r carbone; 9r osteria Barbieri.
STORIA: tal sig. Parodi Gerolamo iniziò nei primi anni del 1900 a costruire dei palazzi che dalla via principale via Umberto I formarono inizialmente un semplice distacco.
Nel 1910 la strada non era ancora inclusa nelle via ufficiali del Comune. Ma come ‘vico’ viene aggiunto a penna negli anni immediatamente posteriori, con itinerario compreso tra via Umberto I e la proprietà Tuo; e con civv. sino al 7
Nel 1912, il costruttore pose al Comune di San Pier d’Arena domanda ufficiale di qusta titolazione. La proposta, è evidente, fu accettata.
Così comparendo unica nell’elenco delle vie della Grande Genova (1926), non subì variazioni nella unificazione dei nomi.
Nel 1933 era di 5ª categoria e con civici neri sino al 7.
DEDICATA Per la strada che si era formata, il costruttore pensò dare il nome della defunta moglie Rosetta, ricordata in vita per azioni filantropiche da lui stesso sostenute e continuate, e che volle meritassero di essere tenute in considerazione per pubblica riconoscenza.
Per avvalorare il patteggiamento, ed affinché l’Amministrazione comunale si impegnasse al riconoscimento indefinito in avvenire, aggiunse generosamente la allora considerevole somma di lire mille, quale oblazione a favore della Congregazione di Carità. Tale scelta non poté essere contraddetta dall’Amministrazione pubblica (anche appunto perché strada privata), ma non fu riconosciuta via, quanto solo “vico”.
DeLandolina/1922 scrive che fu “gentile pittrice genovese, sposata in Moro, vivente” (potrebbe allora essere stata una moglie dei Moro che avevano la villa nei terreni sopra, da via Caveri, e quindi -anche questo terreno- era loro). Vigliero dice, credo erroneamente ma possibile: che era la madre.
BIBLIOGRAFIA
-Archivio Storico Comunale in palazzo Ducale
-Archivio Storico Comunale Toponomastica - scheda 3320
-AA.VV.Annuario.guida archidiocesi—ed./94-pag.427---ed./02-pag.464
-DeLandolina GC- Sampierdarena –Rinascenza.1922-pag. 50
-Lamponi M.-Sampierdarena- LibroPiù.2002-pag. 141
-Novella P.-Guida di Genova-Manoscritto bibl.Berio-1930circa-(pag.18)
-Pagano/1933-pag.247; /40- pag. 364; /50-pag.394
-Pastorino&Vigliero-Dizionario delle strade di Ge.-Tolozzi.1985-p.1402
-Poleggi E. &C-Atlante di Genova-Marsilio.1995-tav.9