NOLI                                            via Felicita Noli

 

 

TARGHE: via - Felicita Noli – Alice – Caduta per la libertà – 1906-8.8.44

  

angolo con piazza Vittorio Veneto

 

angolo con via S-.Canzio

 

QUARTIERE ANTICO: Mercato

N° IMMATRICOLAZIONE:   2813       CATEGORIA: 2

Dal Pagano 1961

CODICE INFORMATICO DELLA STRADA -n°:    41780 (per Cso Torino è 42780)

UNITÀ URBANISTICA:   26 - SAMPIERDARENA

 Da Google Earth 2007. In giallo la  creusa dei Buoi (via S.Canzio).

 

 

CAP:   16149

PARROCCHIA: s.Maria della Cella

STRUTTURA:    senso  unico  viario  da  piazza  Vittorio  Veneto,        a via S.Canzio la mitica “crosa dei Buoi”.

STORIA:   prima della dedica alla partigiana ovviamente dopo l’ultimo conflitto, la strada era intestata “ via del Marinaio” (vedi) . Il podestà di Genova, con delibera del 19 ago.1935 decise il cambio con ‘via A.Volta’

   Con delibera del 7 mar 1946, la Giunta Comunale decise il nome della partigiana

CIVICI:

2007= NERI= 1    e da 2 a 4

           ROSSI= da 1r a 29r;     e da 2r a 40r

===Civ. 16R (dal 14 al 20r):    antica trattoria “del Giacinto. Il “vecchio” (suo ritratto su Nocchiero-Derchi-pag.117), baffuto e virile uomo intriso di salsedine, era stato un maestro d’ascia che decise  dedicarsi alla culinaria, preparando il cibo in forma semplice: un’osteria alla marinara per marinai.   Da qui la tradizione conservata nel tempo della preparazione del pasto alla genovese, la cosiddetta ‘tipica cucina locale genovese’ (dalla farinata alla buridda - che se è fatta come si deve, alla genovese, diventa un sugo di antologia di mare: è come una poesia che coinvolge tutti gli istinti e tutti i sensi escluso solo l’udito; ma anche lasagne al pesto; pesci comperati freschissimi - allora si poteva ricorrere ai pescatori amici e fornitori - e cotti subito; lo ‘stocche’ al forno, suo piatto forte...).

 

Morì a 80 anni, ma riuscì a tramandare al figlio G.B. lo stesso amore per l’arte culinaria; ma questi morì assai giovane. Così la gestione del locale  passò prima a Derchi L. nel 1950, poi al nipote, omonimo Giacinto, e pittore che riuscì a farlo divenire ristorante e sede famosa dell’arte gastronomica cittadina. Il locale compì i cento anni di attività nel 1980    (Giacinto Derchi, nato a Sampierdarena il 20 nov.1908, personaggio che onorò lo sport del pugilato venendo per questo riconosciuto nel 1979 dal consiglio direttivo del Panathlon Ponente quale atleta che senza aver ottenuto esaltanti successi, perseverò con modestia e tenacia nel suo sport; appassionato di pittura da tempo divenne allievo del prof. G.Picollo ed ottenne anche lusinghieri successi locali come artista; ma solamente da ...maturo-adulto, grossi critici espressero lusinghiere parole sulla sua produzione, esposta in mostre personali, delle quali una si tenne alla galleria Carlevaro di Genova nel 1968.  Fu forse promotore dell’apertura di una sala mostre chiamata ‘Nuova Galleria Omnibus’ sita in piazza Vittorio Veneto 2.

Però in vita, dal popolo locale fu conosciuto soprattutto per l’arte culinaria.

Morì il 3 genn.1980, lo stesso giorno del suo fedelissimo cameriere Gigi, al secolo Luigi Valdevit).

         

il ristorante, vicino all’angolo              lo spazio dopo il cancello

   Il locale in seguito cambiò successive gestioni pur mantenendo l’antico nome, perdendo però via via quello smalto di genuinità popolare, per acquisire i caratteri del normale ristorante. Nel 2002 spicca l’insegna “da o sciô Renzo”.

===civ.28r: nel 1933 quando la via si chiamava A.Volta, si apriva una delle tre piccole sedi locali di lavorazione di metalli e rottami di proprietà Fava & Roccatagliata (assieme a Rolla ed a Caviglione, tutti alla marina)

 

DEDICATA:   alla patriota partigiana, nata a Campomorone il 21 nov.1906, quintogenita in una nidiata di sette fratelli, in una famiglia -si dice- adeguatasi alla convinzione fascista ma pur sempre rispettosi della dignità umana e rifiuto alla sopraffazione. Evidentemente gli insegnamenti ricevuti ebbero effetto inverso, se fin da giovane, sfruttando vivace intelligenza e creatività espresse sia nell’ambito scolastico che personale (una raccolta di foto dei maggiori interpreti canori della lirica, con tanto di dedica personale; una serie di fotografie in epoca pionieristica nel campo), diede dimostrazione di autonomia e decisione.  Impiegatasi nell’amministrazione di un’azienda di Pontedecimo, divenne  attiva  collaboratrice  dei    “gruppi di difesa della donna”, strutturati per fornire all’organizzazione militare partigiana, cittadina e montana, quelle funzioni ausiliarie necessarie e vitali (staffette, infermiere, propagandiste, fornitura di cibo e vestiario, informazioni), ed a volte per avere parte attiva in missioni anche delicate e rischiose. Piccoli gesti, ma ripetuti e compiuti in ambiente estremamente pericoloso per la vita, ostile e non da tutti condiviso. Si narra che fermò una colonna tedesca con prigionieri sui camion e lei –fermata l’auto del comandante- da lui si fece promettere trattamento umano; era staffetta in montagna ove –con qualsiasi tempo- portava notizie e guidava fuggiaschi-reclute; 

Della sua intensa attività partigiana, poco o nulla deve essersi svolto nell’area di Sampierdarena.

Dal genn.44, fece parte attiva della III Brigata Liguria.

Due suoi fratelli furono fondatori del locale Comitato di Liberazione Nazionale, Attilio (quale rappresentante del PCI ed attivo anche dopo la fucilazione di Alice) ed Angelo (indipendente).

Arrestata, fu  rilasciata ma ammonita e schedata.

Dopo un ennesimo crudele scontro cittadino tra occupanti e partigiani, (con relative rappresaglie e controrappresaglie: alle ore 15 due giovani camerati della B.N. genovese gen. Silvio Parodi (Guido Rispoli ed Adalberto Belotti),  vennero uccisi da un ex militare in borghese, probabilmente neanche partigiano, a cui essi avevano chiesto i documenti di identità), la sera del 7 ago.44 venne prelevata dalla Brigate Nere,  assieme ad altri sei attivisti (tra cui Carlo Rolando – vedi; quali sovversivi. In paese venne effettuato un clamoroso sequestro delle persone sospettate, prelevate da una lista di indiziati antifascisti che gli squadristi avevano già pronta da prima) e condotta in caserma per interrogatorio; dopo minacce, insulti, maltrattamenti, facendo ricadere la colpa sulle malsane azioni di detti sovversivi,  il giorno dopo da loro furono tutti fucilati -appunto per rappresaglia all’uccisione dei loro camerati- presso le mura del collegio delle suore dell’Immacolata Concezione di Campomorone. Sei furono le salme ritrovate dopo; ma, uno dei prelevati (Carlo Pestalozza) mancava perché era sopravvissuto anche se ferito e rifugiato dopo che un medico gli aveva prestato i primi soccorsi); ed uno è da aggiungersi perché ucciso dopo la fucilazione: nella piazza di Campomorone, riferendosi ai due miliziani rimasti uccisi si lasciò a pronunciare ad alta voce  una frase ritenuta offensiva: ‘due di meno’.

A suo nome fu intestata una brigata femminile delle SAP cittadine, ed a lei personalmente la croce al merito di guerra ed una medaglia garibaldina.

A fine guerra, oltre la nostra strada,dalle autorità fu dedicato alla intrepida donna anche un asilo infantile di Pontedecimo.

Credo a Voltri, esista una strada dedicata alla ‘famiglia Noli’.

 

 

 

 

 

BIBLIOGRAFIA

-Archivio Storico Comunale - Toponomastica, scheda 3085

-AA.VV.-Annuario guida Archidiocesi anno/1994-pag.423; /02-pag.461

-AA.VV.-Contributo di SPdA alla Resistenza-PCGG 1977-pag.133

-AA.VV.-35° Spd’A    

-Beringheli G.-Dizionario degli artisti liguri-De Ferrari 2001-pag.133

-Borzini-osterie genovesi.75

-Calegari R-80 anni per una conquista...-Minist.PariOpportun.-Basile-p.41

-Comune di Genova- stradario del 1953- pag.123

-Cosso-Lamponi-Il comune di Campomorone-GenoaS.-00-(appendice)- pg.9.14

-Galotti-pittura e scultura oggi.  pag.125

-Gazzettino Sampierdarenese: 8/74.5  +  1/75.14  +  3/79.8  +  6/79.5  +  1/80.13  +  2/86.15  +

-Google Earth 2007

-Lamponi M.-Sampierdarena- LibroPiù.2002- pag.70

-Pagano 1950 – pag. 412

-Pastorino Vigliero-Dizionario delle strade di Ge.-Tolozzi 1985-pag.1307

-Pestalosso-storia di Campomorone***

-Poleggi E. &C-Atlante di Genova-Marsilio 1995-tav.34

 

non citata da Gimelli G. -Cronache militari-