MONTEGALLETTO                            via Montegalletto

 

 

 

Nell’archivio parrocchiale della Cella, nel libro stilato dal Parroco negli anni 1820-50 relativo ai ‘giri di benedizione pasquale’ durante i quali stilava lo ‘stato delle anime’ cioé un vero e proprio censimento delle famiglie sampierdarenesi, compare la località o via, citata come tale quando ancora non esistevano nomi ufficiali delle strade.

Nell’elenco delle proprietà esistenti nella città, stilato dal Comune all’inizio del 1900, compare al civ. 29 (di allora) di via De Marini, l’ingresso alla proprietà “cav. Piccardo Giovanni, abitante in Montegalletto”; e poiché la sua villa era dove ora sorge il grattacielo dell’ospedale, la zona col nome interessato è compresa tra via GB Botteri e via SbdFossato; e la strada più o meno a tornanti segnava il tracciato attuale di via Bottego-via B.Piovera.

A conferma e ritroso, leggiamo su don Brizzolara che “in cima a Monte Galletto abitava il cardinale Carlo DeMarini abbate commendatario di Promontorio, e dal suo palazzo prospettava l’abbazia di san Bartolomeo del Fossato e tutta la spiaggia di San Pier d’Arena (vedi a DeMarini). Il palazzo DeMarini fu poi abbattuto, secondo don Brizzolara, “dai ‘discoli’” nel 1916 (ce l’aveva con ‘i sovversivi’ che, a pochi metri di distanza dal palazzo-ospedale del DeMarini, vollero impiantare il vasto nuovo ospedale civile....).

Ed a riconferma, una planimetria dell’arcivescovado genovese datata 1926, con la  delimitazione dei confini parrocchiali della chiesa delle Grazie, si legge scritto a mano sopra una strada posta nella zona più a levante,‘via Montegalletto’, dipartente da via DeMarini (oggi  via Dottesio) sovrapposta (ma porse un poco più a ponente) ad un teorico tracciato -oggi inesistente-, corrispondente a via Bottego-scalinata di via Pittaluga-tratto dell’estremo ad est di via DeAmicis (via B.Piovera), fino all’innesto con via Roma (via O.Scassi) poco prima di via M.Vinzoni (che allora portava alla villa delle suore di s.Anna).

Forse la carta fu copiata da un’altra planimetria generale del piano regolatore della città di San Pier d’Arena, sulla quale appare inusitatamente lo stesso nome, mai reso ufficiale da delibere comunali.

Lo storico Persoglio spiega che il toponimo proviene dai ‘galletti’, cioè le piante di ginestra; ovviamente una dizione popolare, non ufficiale, determinata dalla presenza di questi fiori,  che in abbondanza crescevano anche sui nostri dirupi come nell’omonima zona genovese laddove però il nome è rimasto tutt’ora.

 

BIBLIOGRAFIA

-Archivio Parrocchia s.B:della Costa- reclami don Brizzolara- pag. 37

-Archivio  parrocchiale della Cella -anno 1820-50

-Archivio Storico Comunale

-Pastorino&Vigliero-Dizion strade di Genova-Tolozzi 1985-pag.1228