MONTEBELLO                                via Montebello

 

   Corrisponde all’attuale via A.Stennio.

    Nella strada, non so se già titolata, si descrive esserci stato nell’ott.1895, uno “stabilimento centrale” di proprietà della Compagnia  Generale Francese, conduttrice delle linee tranviarie cittadine: consisteva in una proprietà di 8mila mq. (compresa tra un tracciato carrettabile senza nome che diverrà via Montebello, via Vittorio Emanuele-su cui si apriva-(via P.Reti), e un’altra proprietà a nord (di Roncallo, Storace & C.)),  cintata da muro, e contenente  cortili, tettoie, scuderie, magazzini e fabbricati ad uso uffici ed abitazione del direttore ed impiegati .

Tale proprietà fu poi acquisita dall’ UITE. 

In quegli anni la strada era abitata solo: dai fratelli Chiesa al civ. 1 e dai fratelli Avogadro al civ.2:

   Nel dic. 1900, decidendo dare un nome a tutte le strade, fu proposto dare ufficialmente questa denominazione a questo tratto già esistente sino a via A.Saffi ed anche  al tratto  neoformato in prolungazione a levante  (attuale via C.Rota).

   Nel 1901, un’impresa cittadina vi affisse la prima targa marmorea col nome, agli angoli  di incrocio.

   Nel Pagano 1902 troviamo: civ.1 f.lli. Avogadro *°¡ con la fabbr, di casse di legno e segheria a vapore (da distinguere da quelle idrauliche, ovviamente nessuna elettrica ancora);--- la soc. per le conserve alimentari f.lli Tardito e C.  tel 661 ( senza precisare il n°, ma nel ’33 sarà al civ.3, di v.A.Saffi, ed anche meccanici e litografici per illustrare le casse e latte delle conserve).

   Nel 1906 fu proposto cambiare il nome del tratto superiore , tra via A.Saffi e la proprietà Cristofoli ,  dedicandolo a Carlo Rota; così la via Montebello rimase da via Umberto I  a via A.Saffi, con i civv. Sino al 7.

   Nel Pagano/1908, 1912, 1919, 1920-1, 1925  sono descritti esserci stati: al civ. 1 la segheria e f.lli Tardito e C. (vedi sopra); e l’impresario edile Puppo GB (casa propria ancora nel 1925).

    Nel 1926, unendo SPd’Arena nella grande Genova, la titolazione dovette lasciare il posto al quella posta nel Centro.

   Ma ancora  nel 1933 era presente, ed andava da via Milite Ignoto a via A.Saffi (però con civici sino al 9,  e di 4.a categoria); al civ. 2 (vicino al deposito tramway) Gotti Lisandro aveva il negozio di macchine per cucire; al 5 c’era un garage chiamato ‘Autorimessa Moderna’ gestito da Salvoni e Fertonani; non specificato dove la ‘Soc. per le Conserve alimentari già Fratelli Tardito e C., con sede anche in via Saffi al civ.3.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                        Divenne via A.Stennio per decisione del podestà, nella delibera del 19 ago. 1935.

 

DEDICATA  alla battaglia avvenuta nel territorio dell’oltrePo pavese, il 20 maggio 1859 durante la seconda guerra di Indipendenza, in cui restarono uccisi duemila soldati (di essi, ben 1300 austriaci, ovvero lombardi e veneti; tra le vittime piemontesi, il nipote del medico Onofrio Scassi, chiamato come il nonno, ufficiale di cavalleria;  morì da eroe e fu fregiato di medaglia d’argento al V.Militare).

  La cavalleria piemontese (reggimenti d’Aosta, Novara e Monferrato) guidata dal gen. Maurizio De Sonnaz, e la fanteria francese, comandata dal gen. Forey, si distinsero in particolare tra gli italo-francesi nel rimandare al di là del Po, le più numerose truppe austriache (due divisioni), guidate dal mar.llo Gyulai (ES dice gen. Stadion), inviate al di qua del Po per motivi tattici.

   La zona già era stata teatro di scontri: il 19 giu.1172 della Lega Lombarda, vincitrice contro il marchese del Monferrato seguace del Barbarossa; e il 9 giu.1800 quando i francesi, comandati da Massena e Suchet, inviarono il gen. Lennes (che così acquisì il titolo di “duca di Montebello”) a  vincere contro l’avanguardia austriaca comandata dal gen. Melas.

Attualmente il paese, nel pavese vicino a Voghera, si chiama “Montebello della Battaglia”; ospita un monumento ossario ai caduti del 1859.

 

BIBLIOGRAFIA

 -Archivio Storico Comunale Toponomastica - scheda 2879

-A.sconosciuto-Storia del trasporto pubblico a Genova-Sagep.1980-p.152

-DeLandolina GC.- Sampierdarena-Rinacenza .1922-pag. 49

-Enciclopedia Motta

-Enciclopedia Sonzogno

-Novella P.-Strade di Ge.-Manoscritto bibl.Berio-1900-pag.18

-Pagano/1908-pag.876---/1933- pag.247.1694

-Pastorio.Vigliero-Dizionario delle strade di Ge.-Tolozzi.1985-pag.1224

-Pescio A.-I nomi delle strade di Genova-Forni.1986-pag.234