MILITE                                             via Milite Ignoto

 

   Corrisponde all’attuale via P.Reti; fu così chiamata dopo la prima guerra mondiale, in doveroso omaggio alle migliaia di soldati rimasti non solo vittime ma anche devastati dalla brutalità della guerra da rimanere irriconoscibili.

   Così, alla fine dell’anno 1921, fu deciso sostituire la  precedente titolazione al re UmbertoI per il tratto di strada che iniziava dal sottopasso ferroviario di  piazza Vittorio Veneto,  passava davanti alla salita alla stazione (a ponente dell’attuale piazza N.Montano  che allora non esisteva perché nel centro ancora occupata dai giardini della villa Centurione/Carpaneto) e sempre affiancata dal lungo muraglione della ferrovia arrivava inglobando l’attuale piazza G.Masnata fino a Certosa-Bolzaneto (mentre a Cornigliano c’era una omonima piazza).

   Dal Pagano 1925-6 traiamo questi dati, nei quali compaiono ambedue i nomi (UI per UmbertoI):  civ. 10 i succ. Morando, che ancora nel 1933 si interessano di macine per molini; -civ. 19 levatrice Migliara Carolina ed i successori (UI) della vedova G.B.Repetto,tel 849, in una officina meccanica;- civ. 20 la Società Commercio Metalli e Ferramenta, tel.41-373;- civ. 31r Piccardo Bartolomeo di Filippo ha negozio di ardesie e materiali da costruzione (poi andrà a finire in via Pastrengo-v.Stennio);- civ.40 il Linificio & Canapificio Nazionale (stabilimento di Sampierdarena), fabbrica di cordami, spaghi e corde per imballo, tel, 41139;--- civ. 44r “la antica farmacia Sibelli,  di DeBernardis Giuseppe (civ.18 tel. 45-25) nel 1919§; e di Mauro Giuseppe nel 1925, tel 41169);- civ.54-1 levatrice Pedrini Carolina;- civ. 89-91r la farmacia “Lanfranchi Filippo (Laboratorio chimico farmaceutico, tel 41242);- civ.168r  impianti elettrici di Tronca Umberto-; civ. 181r negozio di tesuti di Caratti Caterina;--- civ. 265r Pellegrini Michele ripara copertoni-; civ. 267-271r: alla voce ‘velocipedi’, una “Agenzia Sportiva”;-

Non specificato dove: levatrice Pambianchi Emilia---; impresa edilizia degli eredi Merlo Bartolomeo---; Gotti Lisandro ha negozio di macchine per cucire (‘vicino al deposito tramway’=forse il negozietto all’angolo con via Stennio)---; Lucotti Paolo negozio di tessuti---

   Il Pagano 1925 evidenzia vari esercizi, molti riportati in via Milite Ignoto., altri ancora come ubicati in via Umberto I) al civ. 15° (M.I.),  l’UITE (tel 41455 e 42023); al civ. 10 (M.I.) lo stabilimento del piombo dei f.lli Sasso (Fabbrica di pallini, tubi e lastre di piombo; al civ. 1-3 gli uffici); civ.19 (U.I) successori della vedova G.B.Repetto di una officina meccanica; civ.20 (U.I), la Soc.Commercio Metalli e Ferramenta tel 41373;  al civ. 31r (U.I) il negozio di ardesie e materiale da costruzione di Piccardo Bartolomeo di Filippo, e qui era ancora nekl 1933 ( probabilmente è quello che,  più recentemente è stato in via Stennio ed ora in via SanPier d’Arena); civ.40 (U.I)  il Linificio e Canapificio Nazionale tel.41139; al 163r  il negozio commestibili della Cooperativa Ligure Lombarda; al civ. 168  il calzaturificio di Tronca Angelo;civ.215-17r(U.I) negozio di calzature di Porta Primo. Non specificato il civico, la fonderia, stabilimento  e costruttore meccanico-navale Torriani ing D. e C. (ditta tel.42021)(M.I.);   la fabbrica di cinghie  per trasmissioni ed articoli tecnici di Bertorello Remo (U.I);   soc.Italiana del Colloid (U.I);  

   Quando nel 1926 tutte le città vicine a Genova furono assorbite nell’unico comune della Grande Genova, si programmò sostituirne il nome perché numerose erano le delegazioni che possedevano ancora questa titolazione: Apparizione, Bolzaneto, Centro, Bavari, Borzoli, Cornigliano, Nervi, Pegli, Pontedecimo, Prà, Quarto, Quinto, Rivarolo, SPd’Arena (di 2a categoria), S.Quirico.

  Però la strada aveva lo stesso nome ancora nel 1933 quando fu appaltata la pavimentazione preventivando una spesa di 1milione100mila lire; in effetti con una spesa di 600mila lire venne completata fino al confine con Rivarolo (e continuata oltre con altrettanta spesa) la lastricatura con masselli di granito, posti su apposito sottofondo di calcestruzzo (nella delibera, la via viene ancora genericamente chiamata ‘via dei Giovi’ oppure ‘per l’entroterra’).   Già vi esistevano le tre farmacie ( la Sibelli di G.Mauro al civ.40; la Failla già Lanfranchi oggi Croce d’Oro al 107 ; la san Martino di A.Perrone al 96. Però in un elenco non datato, al civ.18 viene segnalata una quarta farmacia di proprietà del dott. Bernardis Giuseppe).

Il Pagano/26 di quell’anno, segnala:  al civ. 3r l’albergo ‘Viaggiatori’;---  dal 9r al 15r il chincagliere-articoli casalinghi Robba Andrea; nella fattura scrive dal 5r al 15r; vende anche ferramenta, ottonami, forniture per imprese costruttrici; --- al 10 il bottaio Gatto Giuseppe ed la succursale di macine per molini di Morando¨;---  civ. 39r l’albergo Martini al;  il cinema Verdi; al 20 la soc. Commercio Metalli e Ferramenta (fabbrica e negozi); al 54 era il Linificio e canapificio Nazionale, sede/Milano (fabbrica cordami e spaghi-funi metalliche); 55-57r il mobilificio di Panada Elios; civ. 87-89r il pasticciere-fabbrica di caramelle  Tosca Giovanni (era nei fondi del palazzo che fa angolo con l’attuale via S.Bertelli); al 215r calzaturificio di Porta Primo; al civ. 235r  l’Azienda Autonoma Annonaria cittadina (per la vendita di generi alimentari di prima necessità, a prezzi minimi); 265r negozio di cereali di Rabbino Amilcare e di riparazione copertoni di Pellegrini Michele; al 267.269.271r l’agenzia sportiva di Velocipedi.

Non precisati civici di:  la fabbrica di cinghie per trasmissione di Bertorello Remo; calzaturificio Torinese (nel 1925 ha anche una sede in piazza Ferrer); il negozio di idraulica-elettricità-casalinghi dei f.lli Curti; il negozio di articoli tecnici di Bertorello Remo; i costruttori edili ‘Eredi Merlo Bartolomeo’.

  

 foto di cartolina viaggiata nel 1933                            area exTorriani - spiazzo prima dell’erezione

Sono differenti i giardini a dx e la mancanza               del deposito dei tram

dell’edificio sopra il muraglione, a sinistra

 

   Già dal 1927, l’Uite si adoperava per iniziare un Dopolavoro per Tranvieri anche a   SPdA, ricercando spazi per giochi vari. Furono reperiti negli ampi spazi – m.90x45 - da poco acquisiti in via Milite Ignoto: mantenendo i muri periferici dello stabilimento Torriani – visibili in via GC Abba, fu attrezzato a campo da football e bocce che venne inaugurato il 28 ottobre 1929-VII della Marcia su Roma. Durò solo un anno, perché l’8 maggio successivo si iniziò la costruzione del deposito tram.   

 

campo sportivo in area UITE

 

La giunta,  decise il 19 agosto 1935 di ancora cambiare: i nuovi eroi scalzarono  i vecchi,  relegandoli nel dimenticatoio generale e ribadendo il principio che morire per la Patria è ... un lodevole ma transitorio … riconoscimento, molto aleatorio ed alla fine anche scomodo se utilizzato a scopi politici (a Genova, solo una scalinata alla Foce, sconosciuta a tutti, ricorda ancora il sacrificio estremo di questi uomini mandati in guerra a vivere nel terrore ed infine ad essere uccisi, a brandelli, proprio come ‘carne da macello’).

   La strada, per poter dare due nomi, fu divisa in due tratti: quella a mare –dalla stazione a san Martino, divenne ‘via Martiri Fascisti‘;  quella a monte da san martino a Rivarolo, ‘via delle Corporazioni’ (e poi,  l’8 luglio 1945, per la legge del ‘chi vince ha diritto all’ultima’  divennero rispettivamente ‘via P.Reti’  e ‘via W.Fillak’).  

   Era volgarmente conosciuta come “la strada del tram”, non solo per il transito del mezzo pubblico ma forse anche perché nel 1924 nel progetto Cattaneo (approvato dal Ministrero dei LLPP, ma non realizzato) era punto di partenza di una Metropolitana (o Tranvia elettrica interurbana il cui primo tronco doveva arrivare a DeFerrari; a San Pier d’Arena tutta a cielo aperto compreso la stazione di villa Scassi, poi in galleria. Il tutto si arenò definitivamente quando le metropolitane vennero dichiarate equiparate alle tramvie e quindi di interesse e spesa comunale). Presumo che questo progetto avrebbe previsto trovare capolinea in piazza Montano (vedi) e non nella strada; a meno che non prevedesse finire sotto la stazione ed essere una continuazione urbana di essa.

   Lungo essa si aprivano -come ora- sia la strada verso il ponente (ma il sottopasso ferroviario era assai più stretto); sia  il deposito dei mezzi pubblici (allora affiancati da una fonderia; gli anelli per trattenere i cavalli necessari alle varie operazioni di trasporto, sono ancora infissi nel muraglione della ferrovia antistante la fabbrica); sia i giardini pubblici -allora chiamati “della Rimembranza”-.

 

   STORIA : A simbolo di tutti, una salma di soldato, inizialmente sepolto al fronte senza il nome,  ed indicata a caso dalla madre di uno scomparso. Fu  Maria Bergamas, una popolana di Trieste, il 21 ott.1921 che venne scelta per essere onorata –anche lei come simbolo di tutte le madri che avevano subito il sacrificio di un figlio-:  fu portata nella basilica di Aquileia (Gorizia), a decidere fra dodici bare là adunate. Dopo la benedizione, in una vettura apposita di un treno, tra il commosso ossequio di tutta Italia ufficialmente presente stazione per stazione e lungo tutto il  tragitto, fu portata a Roma (dapprima nel tempio di santa Maria degli Angeli ove fu applicata una epigrafe che dice “Ignoto il nome - folgora il suo spirito - dovunque è l’Italia - con voce di pianto e d’orgoglio - dicono innumerevoli madri : - è mio figlio“. 

           

Fu tumulata infine al Vittoriano, nell’Altare della Patria il 4 nov.1921. Viene perennemente vigilata da soldati in armi; le fu concessa la medaglia d’oro al V.M.:”soldato senza nome e senza storia, Egli è la storia. La storia del nostro lungo travaglio, la storia della nostra grande vittoria”.

   Tutte le nazioni belligeranti della prima guerra mondiale, vincitrici e vinte,  hanno compiuto questo rito di onoranza.

 

BIBLIOGRAFIA

-Archivio Storico Comunale - Toponomastica scheda 2787

-Autore imprecis.-Storia del trasporto pubblico a Ge.-Sagep.1980-p.235

-Enciclopedia Motta 

-Enciclopedia Sonzogno   

-Merello&Polastri-La metropolitana di Genova-Sagep.1990-pag. 32

-Novella P.-Strade di Genova-Manoscritto bib.Berio.1930-pag.14.18.20

-Pagano 1933-pag.247