MAZZUCCO                                     via Egidio Mazzucco

 

 

 

Dal 1936 (sostituendo via A.Saffi) al 1945, l’attuale via C.-Rolando era dedicata al martire fascista.

Vengono ricordati: ==sul lato di ponente --Salvemini; nell’angolo con via Scaniglia, il negozio di modista Castello; --nel palazzo a nord di vico Scanzi i negozi di Zino ottico, e di Porcile (ex Mazzucco, omonimo ma senza rapporto col ‘titolare’ della strada) mobili; --superata via Stennio,  trasversale ed inclinata di 45° (quale oggi è l’entrata nel deposito AMT), era una palazzina a due piani con – a piano terra - una latteria.

le corone in onore del martire,  sulla facciata della villa

 

==sul lato a levante invece, a seguire: iniziava con un tabacchino, a cui seguiva il bar Rigoletto U. (vero e primiero bar, quando gli altri locali erano prevalentemente osterie); la rosticceria Veronese (prima il padre, poi – dopo la guerra - la figlia Anna); la cartoleria Berardi;  via Dattilo ove morirono tre fascisti in scontri con i ‘rossi’; dopo via Anzani il negozio di stoffe Palli, l’osteria Lignana e d’angolo con via Rota una fioraia; dopo via C.Rota il giardino (dove poi quando vi costruirono il palazzo andò Morassuti) della villa Grimaldi  poi distrutta dall’imprenditore Capello (con tre figli dei quali Adriano, fu partigiano e deceduto poi per k, e Mario).

Il Pagano/40  elenca nei civv. neri: 9 pt fiorista Calabrese; 9/1il dr.Colajacomo V.; 10 Carcere Mandamentale; 12 bagni municipali; 14 pp scuola profess. Princ.Jolanda+scuole elem. gener.Cantore; 15 istit. don Bosco+libreria salesiana+chiesa Decollaz s.Giov.Batt e san Gaetano; 15 oratorio opera don Bosco. Nei civv. rossi dispari 1r latteria, 5r tabacchi Corazza r., 7r tessuti, 9r bar, 13r bottigl., 17r Berardi cartol., 19 tessuti, 21a frutta secca, 23 orefice, 23a parrucch.,  25 acciai e fornit.industr., 27 mobili Mazzucco, 27a commestib., 29 artioc.casal; 33 Lignana bottigl; 35a vini; 41 Coop.di Produz, stabilim.mecc., 43 osteria, 45 ricami, 47 fotografo, 53 commest., 55r borse, 57 salum., 63 trattoria Chiabrera, 65r mobili, 67r latteria, 69r cappelleria, 73r Graglia G. bar pasticc., 75r Armanino commest., 77r stirator., 79 macell., 81 cartoleria Celoria, 85 panif. Solia, 87r fruttiv.,95 oref., 99r bar drogheria, 101r elettric., 103r parrucchiere, 105r fruttiv., 107r panif., 111r Vernazza A. calzat., 115r giornali, 117 polliv., 119 bottigl. Rossi pari:  2r Castello mode, 6r pasticc., 8r macell., 10r bottigl., 12r Villasco maglie, 14 latteria, 16r Zino ottica, 18 drogheria, 20 mobili Porcile, 24r macell., 26r salum., 28 calzol., 30 mobili, 34 parrucch., 36r bottigl., 46r canc, scultore Bacigalupo P.+Valdevit marmi, 50r tessuti, 52 calzatur., 54 farmacia sGaetano, 56b tabacc., 56c ombrelli, 56d profum., 58 salum., 60 drogheria, 64r mercer., 55r calzol,. 68r bottigl.,70 parrucch., 72 calzaturif., 74 frutta, 76 friggit., 78 calzat, 80 caffè bottigl.,82 tornitore legno, 88 sartoria, 90 uova, 92 feruttiv., 96 macell., 98r mercer., 100r pizzicagnolo, 108 calzat., 110r commestib., 114 parrucc.per signora, 116 cereali, 118 mode, 120 mercer., 122 mobili, 124 fruttiv., 126 bottigl., 128 drogh Tamburelli, 130 parrucch., 134 macchin., 138 bar, 146 sala toeletta, 150 mercerie, 152 profum., 154 pesciv. 156 saponi, 162 bottigl., 164 carbone, 168 bottigl., 170 macell., 172 salum., 176 latteria, 178 parrucch.  

Fu durante la sua titolazione che in una incursione aerea una bomba distrusse la chiesa di san Gaetano.

 

 

 

DEDICATA: A voce ci è stato riferito, e confermato dalle risultanze cartacee che  negli anni 1920 nel palazzo d’angolo tra via A.Saffi (via C.Rolando) e via san G.Bosco (la ex villa di Gio Giacomo Grimaldi (vedi Vinzoni), esisteva una cooperativa di ferrovieri, sita al primo piano, e sostanzialmente punto di riferimento politico  avverso al regime. Per i fascisti  era frequentata da quella “gramigna socialista” contro cui vari ed altrettanto vani erano stati i tentativi di farla smobilitare e  chiudere, schedando anche i partecipanti.

Era un’epoca in cui gli scontri tra “i rossi” e gli squadristi dalle camicie nere, erano quotidiani e comuni in tutta la nazione; violenza che generava reazione violenta, in una spirale  impossibile ad arrestare considerate le idee estremiste delle due fazioni, e quindi voluta e ricercata.

Nell’anno 1922 la proclamazione di uno sciopero nazionale, rappresentò una prova di forza tra esse: chi si sarebbe dimostrato debole e perdente avrebbe avuto poche possibilità di sopravvivenza. Così i neri chiamarono a raccolta squadristi da tutta la Liguria, dal Piemonte, Lombardia ed Emilia; e Genova, fu posta per sette giorni in stato di assedio, con barricate, scontri, agguati, feriti e morti; si concluse con la vittoria delle camicie nere ed il loro ricupero della grande bandiera rossa che aveva sventolato dal pennone del municipio il 3 dicembre 1919 e che era tenuta custodita dai funzionari a loro consegnata quando il partito socialmassimalista era al  potere.  

Per contrastare lo sciopero rosso, dal Monferrato era sceso Egidio Mazzucco col battaglione casalese delle Camicie Nere (per ordine dato dal quadrunviro Michele Bianchi al fine di “stroncare lo sciopero generale che ‘il sovversivismo rosso’ aveva proclamato come sfida all’ordine ed alla legalità”). A Sampierdarena fin dal giorno prima, il ventunenne (altrove si scrive ventiduenne) partecipò il 2 agosto (altrove viene scritto luglio; per altri il 5) 1922 a questa ennesima sfida: assieme ad altri camerati locali facenti parte di una squadra d’azione comandata da Amedeo Buttafava, nella tarda sera (ore 22) entrarono alla carica ed in forze  dentro la cooperativa dei ferrovieri; successe lo scontro voluto ma che fu complicato da spari di pistola: il Mazzucco, colpito, perse così la vita durante il trasporto all’ospedale.    

Essendo originario di Ticineto Po (AL) circondario di Casale Monferrato, là fu riportato per la  sepoltura. 

L’avvenimento ebbe larga ripercussione nazionale. In una lettera-scontro del 3 ott. 1923, tra due giornalisti fascisti (il comm. Massimo Rocca e il dott. Lantini Ferruccio),  il primo accusò pubblicamente il secondo di essere un pusillanime, satrapo ed ignorante per non essere stato presente e attivo nello “spazzare il terreno dalla gramigna socialista”; e  per essere stato invece a “... coltivare meglio il proprio albero elettorale. Nel giorno del tuo discorso, egregio Lantini, io portavo in umile silenzio un fiore sulla tomba di Egidio Mazzucco a Casale!”. Il diverbio si concluse in una rappacificazione, dopo un duello alla spada, in cui l’accusatore rimase ferito ad una spalla).

Decisero  un marmo da apporre nella ‘casa Littoria’: “ a monito – a noi ! --  il XXIV marzo MCMXIX - mentre la follia rossa – corrompeva il lavoro – stroncava la forza – pochi operai – ribelli ai falsi tribuni – in questa casa del popolo – diventarono fascio – che secondo per nascita – indiavolato e ardente – primeggia consacrato – dal sangue eroico – di Egidio Mazzucco – XXIV marzo MCMXXIV”.    

Viene ricordato che i fascisti locali ritennero opportuno onorarne la memoria anche ponendo una targa affissa sul muro della ex casa dei ferrovieri, nel luogo della morte (un rettangolo di foglie di rovere sovrastava la targa che aveva a sinistra il fascio e -nel centro rimasto- la scritta “ qui rivive – come nei nostri cuori – l’anima di – EGIDIO MAZZUCCO – vilmente spezzata – dai nemici della Patria – 2 agosto 1922 – la squadra indiavolata”; e percotendo i passanti che passandovi davanti per distrazione o ignoranza, non si fossero levati il cappello  (per combinazione, nel 1923  si faceva pubblicità il mobilificio “premiata fabbrica mobili artistici e comuni”  di un omonimo Mazzucco Camillo posto al civ.11-13 di via A.Saffi).


                     

La lapide, con corona di alloro, sulla                               E. Mazzucco

 facciata della villa in angolo con via

san Giovanni Bosco


1) Decisero anche di dedicare al loro martire una strada scelta nella zona di via E. DeAmicis (via Balbi Piovera)in fase di costruzioni: cambiarono il nome a via G.Jaurès (oggi via G.Pittaluga; allora limitata da via Damiano Chiesa e da via G.Balbi Piovera). E così infatti lo cita il Novella, pag. 17: “ via E.Mazzucco, da via E.DeAmicis; già G.Jaurès”. 

Nell’elenco del 1927 delle vie del nuovo comune relativo alla Grande Genova, SP’Arena appare l’unica a fornire questa dedica ad una strada di 5a categoria, e quindi fu lasciata  alla delegazione. Così era ancora nel 1933, sempre di 5.a categoria, ma erroneamente  limitativa “da via E.DeAmicis a via Imperiale”; e tale rimase fino al 19 ago 1935 quando il Podestà deliberò per questa strada il cambio con lo scultore Pittaluga.

2) Il municipio decise infine di dedicare al ‘puro eroe della rivoluzione delle Camicie Nere’ la via ove era stato ucciso, per cui la titolazione vi venne trasferita nel 1936 cancellando via A.Saffi (via C.Rolando) perché divenuta doppione con quella omonima genovese.

La targa descriveva: Via / Egidio Mazzucco / martire fascista / 1922 / già via A.Saffi/

Tale rimase fino al 19 luglio 1945 quando il nome di questa strada venne dalla Giunta sostituito col partigiano Luigi Andrea Martinetti e poi definitivamente, il 14 marzo 1946 con Carlo Rolando.

Quando i gerarchi del Fascio, nel 1929, decisero di potenziare i “gruppi sportivi rionali”  sperando trovare adesione di massimo livello tra i giovani , a Bolzaneto intestarono la sede ad Egidio Mazzucco .

Nella stessa zona, in tempi posteriori ma sempre ricchi di acrimonia e violenza, i GAP cittadini -il 1 lug.1944- colpirono a morte un brigadiere (di nome Baffico) ed un milite ( Bruzzone), della GNR fascista.

Fu negli anni di questa titolazione, che nei bombardamenti perdemmo lza chiesa di san Gaetano, l’Oratorio di san Martino e numerose case di abitazione.

 

                                                                                                                portafoto dell’ottica Zino

       

 

BIBLIOGRAFIA

-Anonimo-Dattiloscritto storia chiesa di s.Gaetano-pag..377

-Archivio Storico Comunale - Toponomastica schede 2721 e 2722

-AA.VV.-Contributo di SPdA alla Resistenza-PCGG 1997-pag.52

-AA.VV.-1886-1996 Oltre un secolo di Liguria-SecoloXIX 1996-pag.235

-AA.VV.-stradario del Comune di Genova 1953-pag..109

-Cereseto E-La Casa Littoria del Fascio 2genito-Reale.1933-

-Gazzettino Sampierdarenese   7/92.9

-Genova-rivista municipale- Gennaio 1937-pag.27

-Lamponi M.-Genova in bicicletta-Valenti 1977-pag.138

-Lamponi M-Il fascismo in Valpolcevera-Edizioni M.1999- pg.9.18+19foto.33

-Novella P.-Storia di Genova-Manoscritto 1930-pag..17  (lo chiama Mazucco)

-Pagano/1933-pag..247- /40-pag.335