MANIN                                                        via Daniele Manin

 

 

Non più a Sampierdarena;  il nome fu sostituito con l’attuale via G.D.Cassini.

Prima del 1850 era chiamata “via  Catena” e poi, forse sempre popolarmente, via Marina (vedi sotto a 1902), e dava nome eguale alla zona (che confinava: con “la Coscia” a levante,  e “della Crosa Larga” a ponente); e delimitava gli orti - che dalla strada comunale De Marini arrivavano sino alla Strada Reale a mare - di proprietà dei Derchi a ponente e della famiglia Cambiaso a levante.

   Con l’avvento della ferrovia e dell’apertura della via affiancata (Vittorio Emanuele), nel 1853  assunse la struttura attuale (da via DeMarini a via Vittorio Emanuele- piazza Bovio , comprendendo il voltino della ferrovia).

Sono di quegli anni alcune case e la farmacia Bassano.


       Un quadro votivo della Madonna della Guardia riferisce che un giovane di Sestri, transitando il 1 febbraio 1894 per via Manin a Sampierdarena, rimase sotto un tram carico di gente e fu quasi stritolato: per intercessione della Madonna, dopo molte cure fu restituito alla sua famiglia (a parte la fantasia nel ritratto, è di fatto che in via Manin non sono mai transitati i tram – neanche gli omnibus a trazione animale - non essendoci la linea, se non nella corrispondente piazza Barabino).

  


 

Nel Pagano 1902 troviamo: al civ.4 si apriva  lo stabilimento De Andreis-Casanova tel.900 (producevano litografie per illustrare casse e latte da conserva alimentare).,

   Nel Pagano 1908 troviamo che la farmacia Bassano GB è ‘in via De Marini angolo via Marina’: quest’ultimo nome, riferito a via Manin, è unico e non so da dove sia tratto.

I due lattonieri evidentemente si sono separati: al civ. 4 rimane DeAndreis Gottardo ed al civ. 7 Casanova Giacomo, attivo ancora nel 1912: due delle 8 fabbriche  locali attrezzate.

   Nel 1910 era semplicemente “via Manin da via DeMarini a via Vitt:Emanuele” , con civici -allora distinti in neri e rossi- sino al 4 e 9 .

    Il Pagano 1912 cita nella via il confettiere Moizo Attilio; tre stabilimenti per la  lavorazione della latta: di Nasturzio Silvestro; (dei quali due anche abilitati a litografare per illustrare le casse e latte per le conserve alimentari): civ. 4  di DeAndreis Gottardo, tel 900;   civ. 7 di  Casanova Giacomo; Bertorello Salvatore demolitore di bastimenti(anche in via C.Colombo).

Tutti  presenti anche nel Pagano/25.  

 

Nel Pagano/25 quelli del 1912: al civ.3-2 i rag. Rivali & Ratto vendono articoli tecnici tra i quali di propria speciale Fabbricazione: ‘denti di legno, duro-stagionatissimo, greggi o sagomati per ingranaggi’ e ‘ Sovrana, adesivo emoliente insuperabile per la conservazione e l’adesione delle cinghie;---- al 4 Alvise Angelo spedizioniere ed impresa trasporti, tel.41007;--- al civ. 5 Casanova G. tel. 41114, fabbrica casse di legno ed --- al civ.7 litografie per illustrare casse e latte per conserve alimentari.--- al civ. 6 la soc.an. Stabilimenti G. DeAndreis, tel.41206;--- la farmacia è al civ. 12-14 e sempre intestata a Bassano GB con telef. 41069;--- Nasturzio è trasferito in via VEmanuele;--  

   Nell’elenco stampato nel 1927 con le strade della grande Genova, il nome del patriota dava indicazione alla via di SPd’Arena (di 3a categoria) ed alla piazza in GenovaCentro: venne così deciso il cambio della titolazione.

   Ma ancora nel 1933 era titolata uguale, ed oltre la farmacia ospitava il confettiere Moizo Attilio.

  Cosicché, solo il 19 ago.1935 il podestà deliberò fosse chiamata ‘via Gian Domenico Cassini’.

La salma rientrò a Venezia il 22 marzo 1868, circa due anni dopo la liberazione della città al termine della Terza guerra di indipendenza, ove venne salutata con una festa funebre in Piazza S. Marco, preceduta da una processione funebre, lungo la Riva degli Schiavoni.

Il figlio Giorgio (1831-1884) sarà anch'egli patriota: uno dei "Mille" di Garibaldi, ferito a Calatafimi.

 

DEDICATA  all’ avvocato veneziano, nato il 13 magg.1804, attivissimo fin da giovane nella lotta anti austriaca e favorevole all’annessione al Piemonte per una unità italiana.                                                     Il giovane proveniva da una famiglia ebrea e, alla nascita viene registrato come Daniele Fonseca; solo quando in seguito la famiglia si convertì al cattolicesimo, come era prassi, assunse il cognome del padrino di battesimo, Pietro Manin, che era nipote senza figli di Ludovico Manin (1726-1802, ultimo doge). Ottenuta la laurea in giurisprudenza a Padova nel 1821, si dedicò all'attività forense nella città natia e nel 1824 sposò Teresa Perissinotti (1795-1849, appartenente ad una famiglia aristocratica veneziana con ampie proprietà terriere). Contribuì a fondare la Società nazionale italiana.                                                           Animò l’eroica difesa di Venezia: arrestato e imprigionato dalla polizia austriaca per attività antinazionale, fu liberato dall’insurrezione popolare del 17 marzo 1848 (insieme a  Nicolò Tommaseo) che proclamò il giorno 23 la Repubblica di San Marco o Veneta ove fu eletto dapprima ministro, poi presidente, e poi addirittura Dittatore (dal 13 al 24 agosto 1849 avviando con intelligenza e coraggio una serie di riforme in senso democratico-liberale (suffraghio universale maschile; libertà di stampa e di culto; nonché proposta di annessione al Piemonte). Quando però il Piemonte fu sopraffatto dal ritorno austriaco (sconfitta di C.Alberto nella I guerra d’indipendenza: a Custoza 23-25 luglio 1848; ed a Novara 23 marzo 1849) mantenne un atteggiamento mirabile e degno, nel riorganizzare e animare la resistenza della città, assediata dalle truppe austriache del Radetzky.             Per queste sue idee ed imprese, alla capitolazione  (22 agosto 1849) fu condannato all’esilio emigrando a Parigi dove viveva insegnando la lingua italiana; e dove morì a 53 anni  il 23 (Wikipedia scrive il 22) settembre 1857.

 

 

BIBLIOGRAFIA

-Archivio Storico Comunale

-Archivio Storico Comunale Toponomastica - scheda 2556

-Archivio  Ferrovie Porta Principe

-A-sconosciuto-Storia del trasporto pubblico a Genova-sagep.1980-pag.28foto

-DeLandolina GC.-Sampierdarena-Rinascenza.1922-pag.46

-Enciclopedia ZanichelliDeAgostini

-Internet - Wikipedia

-Novella P-storia di Genova-manoscritto 1930 Bibl.Berio-pagg. 18.36

-Pescio A.-I nomi delle strade di Ge.-Forni.1986-pag.212