MALFETTANI                            via  Mario  Malfettani

 

 

TARGA: via - Mario Malfettani

 

angolo con via GB Monti

   

angolo con via Dattilo

  

angolo con via F.Anzani 

  

angolo con  via  C.Rota                                                       

QUARTIERE ANTICO: San Martino

 da MVinzoni, 1757. Ipotetici tracciati: in fucsia, via GBMonti; celeste via CRota; rosso, via sGBosco; giallo, via PCristofoli.

 

N°  IMMATRICOLAZIONE:  2795,    CATEGORIA:  2

CODICE INFORMATICO DELLA STRADA - n°: 35420   (sull’ elenco strade della Toponomastica ed.86  viene  chiamato Mauro)

UNITÀ URBANISTICA:  25 - SAN GAETANO                                                             

 da Google Earth 2007- In celeste via GBMonti; rosso, via CRota

 

CAP: 16151                                                                                                                                                                                                                                                                 

PARROCCHIA: NS del ss.Sacramento            
STRUTTURA:    da via C. Rota,  a via G.B.Monti; in tale direzione,  senso unico veicolare.

È servita dall’acquedotto DeFerrari Galliera.

 

STORIA: A fine 1800, la lottizzazione di tutti quei prati ed orti, precedentemente facenti parte della proprietà di Ferdinando Spinola e dell’abate Spinola q. Nicolò, permise ad imprenditori edili di erigere palazzi e delimitare nuove strade, tra le quali la nostra.

Tra le attuali via M.Malfettani e  via P.Cristofoli, esisteva negli anni di inizio 1900 uno spiazzo non ancora costruito, detto ‘della fornace’ (ove fabbricavano mattoni): in questo terreno avvennero i primi calci ad un pallone giocati dagli inglesi dipendenti dell’Ansaldo che vicino al posto di lavoro sgambettavano nel nuovo sport allenandosi; la partita vera veniva eseguita poi a piazza d’Armi ove era lo spiazzo di misura necessaria.

   Il 16.apr.1914 la giunta municipale sottomise al sindaco la proposta di titolare al sindacalista, una traversa - fino ad allora innominata, di recente nascita - sul terreno una volta di proprietà Cristofoli - e tesa tra via C.Rota e G.B.Monti.

   La proposta fu evidentemente accettata se ne leggiamo il nome nell’elenco delle vie che diverranno ufficiali per la Grande Genova.

   Il Pagano/25 vi colloca al 3r la ditta Grosso D. tel.41-478 di carbone fossile e combustibili in genere.

      Quindi nel 1933 era identica ad oggi, allora classificata di 4.a categoria e con 2 civici; al 23r in quegli anni c’era una ‘soc.an. per l’Industria del Latte’ che lo raccoglieva in deposito; al 34r la macelleria di Ferrando GB.

 

CIVICI :

2007 *  =   Neri   = da 1 a 3

                  Rossi = da 1r a 25r                  e da 2r a 36r

Nel Pagano/40 la strada collegava vina G.B.Monti a via C.Rota ed aveva al civ.3 l’Ist.Naz.Fascista per l’Assicurazione contro gli infortuni. I civici rossi comprendevano un parrucchiere al 12r, drogheria 24r, stiratoria 30r, carbonaio 32r, nacelleria 36r.

 

DEDICATA  al sindacalista, dottore in legge, attivo socialista, nonché giornalista e poeta, nato a Genova nel 1875, che condusse innumerevoli battaglie politiche, compendiando in sé la storia del nascente socialismo e del sindacalismo operaio, in tutte le sue rivendicazioni.


 

   Per il suo equilibrio, educazione e sapere, ricevette la stima da tutte le parti contendenti, facilitando nelle contese la soluzione pacifica e più logica;  sempre in lotta in tutte le assemblee, era oratore caratteristico: gentile ma implacabile,  generoso ma autoritario, simpaticissimo ma intollerante.

  In Consiglio comunale, era uno dei più assidui  e temuto frequentatore, sempre in lotta contro la prepotenza e la grettezza: sempre amando la sua città di tenerissimo sentimento, difese gli immigrati contro i  concittadini che volevano “Genova  dei genovesi”; una sua interrogazione, fece una volta rovesciare la civica amministrazione.

  Quando nel dic.1896 la polizia chiuse le Camere del Lavoro , anche il giornale e le abitazioni private dei collaboratori furono perquisiti: andarono così sequestrati opuscoli e lettere private alla ricerca di elementi di incriminazione contro lo stato; nel 1898 fu costretto ad allontanarsi dalla città per sottrarsi al carcere.

   Nel 1893 appare collaboratore del giornale settimanale di letteratura e d’arte ‘Liguria’ e della ‘Gazzetta dei Dibattimenti’ (cronaca giudiziaria penale e civile;  nel 1894 compaiono le dimissioni da redattore).

Nel 1897 lo leggiamo collaboratore sia della rivista settimanale di letteratura ed arte ‘Endymion(che si proponeva far leggere ’il bello nel bello e per il bello’) sia de ‘la Sbarra’ (giornale di cronaca e critica giudiziaria, commerciale ed amministrativa); ed a seguito per la rivista letteraria artistica teatrale ‘Iride’ (che prosegui la pubblicazione al posto della precedente quando al numero 9 cessò di essere stampata).

Negli anni 1899  fu collaboratore del ‘Il Secolo XXquindicinale con tendenza alla letteratura ed arte; e de ‘il Giornale’ quotidiano  politico, artistico e commerciale, con una rubrica dedicata alla ‘cronaca di Sampierdarena’: in prima pagina  del 70° numero, si pubblicò l’abbandono della redazione da parte del Malfettani.        

Divenne redattore responsabile (dal n°.92 al n°.101 del 1902 col sottotitolo ‘la Lima’ derivato dalla fusione con l’omonimo di Oneglia e dal n° 1 del 1910 col sottotitolo ‘settimanale socialista’) del giornale socialista settimanale “Era Nuova”, edito ancor prima che si pubblicasse l’attuale “il Lavoro”; piccola ma squillante voce di libertà e giustizia politica.

Dal suo nascere nel 1903, al 1907  divenne cronista de “Il Lavoro”, firmando con le iniziali o con lo pseudonimo “Erica”; sempre pronto a fustigare le ingiustizie, gli “amabili colleghi”, i “beccamorti”, e promettendo inchieste contro le camorre ed intrighi. 

   Costituì il “Circolo Carlo Pisacane”, pagina memorabile nella storia del partito socialista genovese.

   Fu in prima linea nello sciopero dell’anno 1900, che conquistò al proletariato il diritto di cittadinanza politica, ed in quello del 1904 (in questo anno, il 14 luglio era presente come spettatore in Consiglio comunale –sindaco GB Boraggini- e fu attore di clamorosa protesta finita con intervento della forza pubblica, interruzione della seduta e  sgombero dell’aula (era in discussione la direttissima ferroviaria col Piemonte; favorito era il tracciato Genova-Fraconalto-Gavi-Novi; la maggioranza ripropose quello Genova-Rigoroso-Tortona. La sinistra socialista reagì a questa variazione come fosse supruso; il clamore divenne incontenibile e lo stesso pubblico divenne protagonista dell’intervento della polizia. Il nostro fu nominalmente additato come tra i più accesi.)).

   Pubblicò delle poesie, spesso ammantate di simbolismi come era tipico in quell’epoca bohémien , alcune anche a carattere sociale ; andarono raccolte col titolo “ Fiori Vermigli”, cantando assieme al profumo dei fiori e le fragranze della primavera, il dolore dei poveri e la missione sociale dell’arte.

   Morì il 1 aprile 1911, a soli 36 anni, suicidatosi per precipitazione, per motivi non conosciuti: disperazione, tristezza, logorio dovuto al suo carattere mai domo né flessibile: vinto ma non domo.

   Fu sepolto a Staglieno,  vicino al tempio di Mazzini.

 

BIBLIOGRAFIA

-Archivio Storico Comunale -  Toponomastica - scheda 2538

-AA.VV.-Annuario.guida archidiocesi-ed./94-pag.416—ed./02-pag.453

-AA.VV.-1886-1996 oltre un secolo di Liguria-Il SecoloXIX-pag.66

-Beccaria R.-i periodici genovesi dal 1473…-Genova.1994-pag684

-Gazzettino Sampierdarenese:  4/90.5

-Il Lavoro- Novant’anni con...-voce di Genova dal 1903.-pag.19

-Medulla M.Sampierdarena- DeFerrari 2007-pag.21

-Novella P.-Strade di Ge.-Manoscritto bibl.Berio.1900-pag.18

-Pastorino.Vigliero-Dizionario delle strade di Ge.-Tolozzi.1985-pag.1058

-Poleggi E. &C.-Atlante di Genova-Marsilio.1995-tav.34

-Salucci Arturo-Chiaroscuri genovesi-Libreria Edit. Moderna-1912 .53

-Tuvo.Campagnol-Storia di Sampierdarena-D’Amore.1975-pag.109 foto

 

-non citato Enciclopedia Sonzogno