LANTERNA                                             largo Lanterna

 

                                                 

 

N° IMMATRICOLAZIONE:   2794

N° INFORMATICO:   32700

CAP:   16149

STRUTTURA: lungo la via de Marini, esisteva uno slargo, non una piazza  ma una netta svasatura che dava il via a varie altre strade: a nord via De Marini stessa, a ponente via Vittorio Emanuele, a sud la strada alla Lanterna e dentro il monte la galleria del tram (ancora negli anni ’30, quest’ultima sbucava a Genova, nel punto in cui la via Milano –allora più lunga verso il mare; poi accorciata; ora di nuovo allungata allacciandosi con via Pietro Chiesa a livello dell’elicoidale - trapassava in via Giuseppe Fantuzzi –che arrivava alla Porta della Lanterna- ed aveva a monte l’inizio di un vicolo che saliva alle caserme di san Benigno, ed a mare era all’altezza di Calata sBenigno).

 

   

cartolina edit. Traverso e Moretto  Dietro ai camion ci sarà poi l’ingresso dei bagni Margherita


  

al centro in basso, il Largo Lanterna con terrazzo a prua di nave. Verso destra via DeMarini (alla cui destra, il deposito dei tram). Dove è il tram è via Vittorio Emanuele. A sin. Via P.Chiesa. Sulla punta del tetto del palazzo in basso, la reclame della Creolina Pearson.  Foto anni 1920.         


 

Attualmente, la strada è stata rialzata, falsando tutte le angolature per chi ritorna ora nel posto: sino al 2010 la recinzione delle case abbattute e il cancello d’ingresso del nuovo cantiere (da questa data, l’erezione di un grattacielo che si apre in via Balleydier), delimitano e  determinano una continuità stradale con la via DeMarini, che  sostanzialmente è divenuta un unico: dai grattacieli del WTC al piazzale della Lanterna; e quindi il ‘Largo Lanterna’  non esiste più. Il passaggio continuo di camion, ha fatto asfaltare la strada, ovunque sovrapposto al lastricato antico che si intravede nelle spaccature, proprio in corrispondenza dell’ antica piazzetta.

Rimane la ringhiera dalla quale si intravedono sotto lo linee ferroviarie invase dalle erbe selvagge quasi tese a ricoprire quello che l’uomo ha rubato alla natura

Si precisa che lo slargo era in terreno di proprietà del CAP. Sulla ‘Guida del Porto’ edita da Pagano nel 1954 si precisa esistere anche una “via al Largo della Lanterna”, compresa nel territorio di proprietà del CAP ed estesa “dal Largo della Lanterna all’inizio di via Buranello”.

 

STORIA del largo:  venne a crearsi con l’apertura della strada scavata e tagliata nella ripida roccia del monte a strapiombo sul mare, che dalla Porta Lanterna  immetteva nel borgo.

   Per chi usciva dalla Porta suddetta,  ed era diretto a ponente, dopo aver percorso alcune centinaia di metri orientato verso il nord ed a strapiombo sul mare, arrivava proprio nel punto in cui a sinistra iniziava –come la punta di un amo- degradante verso la spiaggia, la piazza della Coscia;  occorreva  o voltare a sinistra per percorrere la strada a mare, o proseguire diritti per iniziare la strada centrale (via DeMarini): appunto nel trivio c’era lo slargo, non una piazza quanto piuttosto un largo spiazzo,  tra poche case.

Una carta del Brusco (Giacomo, ten. colonnello e ing. militare) degli anni a cavallo tra 1700 e 1800, visualizza la strada che porta al nostro borgo dalla Lanterna: ancora anonima e tutta diritta; con – a metà percorso il ponte levatoio e -dove poi ci sarà il deposito del tram- le case Samengo.

E ancora nel 1850 circa, quando non c’erano ancora le case, faceva parte della genericamente chiamata “piazza della Coscia”, posta nel cosiddetto e più vasto  “piano della Coscia“.

   Con l’apertura di via Vittorio Emanuele (1850),  e poi l’immissione delle prime vetture tranviarie, si chiamò popolarmente “largo del Tunnel” (la galleria, un poco decentrata rispetto alla via Vittorio E., costringeva le vetture a compiere nello slargo,  una S,  necessaria per immettersi nella galleria stessa,  aperta nel 1878).

    Negli ultimi anni del 1800, divenne ufficialmente “Largo Lanterna“: una specie di aneurisma di via De Marini.

   Nel 1910, si descriveva lo spiazzo essere posto “fra il tunnel, il casotto del dazio e la via Vittorio Emanuele“, quando aveva numeri civici che arrivavano dall’ 1 all’8 (sul fianco del civ. 1 fu posta una targa in marmo che avvertiva:  “I VEICOLI -  PROVENIENTI DA GENOVA – E DIRETTI NELLA RIVIERA DI PONENTE – DEVONO TRANSITARE NELLE VIE – VITTORIO EMANUELE C.COLOMBO – E GARIBALDI“).

 

lapide in via Vitt.E.II, in corrispondenza     tra i due palazzi a destra (uno rotondo- l’altro                       

del suo inizio da L.Lanterna                         cuboide), il tram usciva dal tunnel,  in via Milano

   Nel Pagano/1911, citato genericamente “alla Lanterna”, esisteva una fabbrica di grassi alimentari chiamata “Vidal Engaurran Bmy”, che nel 1919 già più non c’era.

   Ancora nel 1920, rappresentava un vero e proprio quadrivio, con due direttrici: De Marini-Lanterna uno, e Tunnel-via Vittorio Emanuele l’altro. I dazieri, facevano sostare i camion nello slargo, per controllare la merce. La rupe scoscesa, faceva da insuperabile barriera.

  Nel Pagano 1925 al civ. 8 aveva sede la “creolina Guglielmo Pearson”(tel. 41.316. Telegr.Pearson”--proprietario esclusivo della denominazione “creolina” disinfettanti-saponi-prodotti chimici; andrà  poi in via V.Emanuele).

 

 

   Nel 1926 rimase a San Pier d’Arena perché unica piazzetta, classificata di terza categoria, nelle vicinanze del faro.

Al centro della foto, lo spiazzo di Largo Lanterna. A sin. facciata di case il cui portone era in via de Marini; con sopra -in alto- il tetto della Nuova Darsena; dal basso in centro, a salire, i resti della via Vitt.Emanuele; le case in basso a destra le ultime della Coscia.   Foto anni 1970

 

  

1920 Largo Lanterna – ingresso bagni          1963- spiazzo per costruzione Nuova Darsena

Margherita- vista da via DeMarini

 

    Nel Pagano/40 è ancora posta tra via Vitt.Emanuele e via DeMarini; non ha civv., ed ha segnalato solo ‘Autobus C’.

Come parrocchia, commissariato e Giudice conciliatore faceva capo a san Teodoro; e per il ‘gruppo rionale’ al ‘circolo E.Toti’..

   Tale rimase fino al magg.1999 , da quando  praticamente non esiste più, abbattuti i civv. 1, 2, 3, 4 che la formavano, e via De Marini che prosegue snellita, ma deformata e snaturalizzata.

   Una linea ferroviaria, sottostante la strada, attualmente non più in uso ma tutt’ora visibile sporgendosi dalla ringhiera a levante, si divideva subito dopo lo slargo  in due binari che si immettevano in due gallerie distinte (anch’esse ancora visibili): a destra quella detta “galleria Sanità”(arrugginita, c’è ancora la targa e porta alla calata omonima in porto ), e l’altra attualmente anonima (si chiama del “Passo Nuovo”) che dirige verso Di Negro-Principe.

 

L’imboccatura delle gallerie sottostanti, dalla strada; come era e come è

   Per chi ama le cose antiche, era un luogo pateticamente poetico; la sua distruzione - legata all’improprio uso da parte di immigrati clandestini - rappresenta una ferita difficilmente colmabile: abitata prevalentemente dai minolli e pescatori, vi faceva angolo una casetta assolutamente non bella, ma con un fantastico terrazzino  fatto a prua di nave (come si vede – vissuto - nelle vecchie foto, e come si vedeva squallidamente deserto negli ultimi anni); la facciata a mare del terrazzino faceva supposto alla targa stradale marmorea di “via Vittorio Emanuele”, ora probabilmente a pezzi in mezzo alle macerie.

   Quando fu deciso di costruire il viadotto soprapassante via V.Emanuele per costruire la salita d’avvio all’autostrada, la via V.E venne tagliata e  chiusa cosicché anche il troncone di strada  rimasto a levante della rampa - lungo un centinaio di metri - assunse il nome dello slargo: allora sulla targa suddetta, fu sovrapposta la nuova  targa marmorea segnalante  “Largo Lanterna”.

   Una novella Piccapietra sampierdarenese, con la beffa dell’abbandono dopo uno squalificante degrado, non più ricuperabile neanche se arriveranno tempi economicamente migliori.

 

BIBLIOGRAFIA

-Archivio Storico Comunale - Toponomastica,  scheda 2337

-A.sconosciuto- Guida del porto di Ge.-Pagano 1954-pag.731

-Balino Flora-Editori, tipografi e librai nella Liguria-La Berio-1/2002.7

-DeLandolina GC.-Sampierdarena- Rinascenza.1922-pag.45

-Dellepiane R.-Mura e fortificazioni di Ge.-NEG 1984-pag. 141foto

-Forti LC.- le fortificazioni di Genova-Mondani  1975-pag.25

-Gazzettino Sampierdarenese   5/78.6  +  3/90.9

-Pagano/40-pag.314

-Tuvo-Sampierdarena come eravamo-Mondani 1983-80foto