JURSÉ                                                       largo Ernesto Jursé

 

 

TARGA: largo Ernesto Jursé – caduto per la libertà – 1903-26.1.1945

                                                       

 

angolo via G.Spataro

 

sulla facciata del palazzo dei tabacchi, angolo via E.Degola

 

QUARTIERE  ANTICO: Ponte

 

N° IMMATRICOLAZIONE:   2792   CATEGORIA:  2.

 da Pagano/1961

 

CODICE INFORMATICO DELLA STRADA - n°:   32300

UNITÀ URBANISTICA: 24 – CAMPASSO

                                           25 – SAN GAETANO

 da Google Earth 2007

 

CAP:   16151

PARROCCHIA:  s.G.Bosco

STRUTTURA:  È la Crociera. Perché è uno slargo formato dall’incrocio di quattro strade: da sud via A. Pacinotti; da est via  E. Degola; da nord via G. Spataro e da ovest via R. Pieragostini.

Al lato mare, confina con la cancellata dei Giardini Ansaldo Meccanico; a monte, lo slargo pedonale, è come tagliato a metà da uno sperone facente parte del muro che separa le FFSS da via Spataro; esso termina con -all’apice- un vespasiano.

CIVICI

UU24    Neri =   da 1 a 7  (manca il 3)

             Rossi=  da 1r a 7r

UU25    NERI=  3

              ROSSI=  9r                   e 6r (manca da 2r  a 4r) 

Il civ. 1 venne sottratto a via Pieragostini (1946); il 3 e 5 furono assegnati a porte senza numero, rispettivamente nel 1987 e 1958; il 7 fu sottratto a via Degola nel 1950.

Nel 1950, al 5r la trattoria Iole, di Gastaldo Mario; ed 7r il bar caffè Ligure, di Pesce R..

 

STORIA:  prima degli inizi del 1800 lo slargo non esisteva, e la strada principale era l’unica diritta fino al ponte. Mentre per arrivare a mare c’era la ‘strada al Ponte di Cornigliano’ che arrivava alla fiumara, da parte a monte  esistevano solo dei tratturi posti tra gli orti e possedimenti delle varie ville (esse frazionate nell’attuale via C.Rolando; si sa che uno di questi sentieri, ricalcante l’odierna via Spataro, fu usato dai contadini locali per arrivare alla parrocchia di san Martino, allora unica del borgo, (per accorciare la strada non passando dal Mercato (oggi piazza Montano circa). E sono di quegli anni  studi e progetti di apertura di una strada dalla marina al Campasso con direttrice lineare (che poi invece si  avverò con le attuali via Pacinotti+via Spataro)).

Quando nei primi del 1800 si aprirono migliori strade di allacciamento da un lato con la marina e dall’altro con il Campasso, venne a formarsi un già trafficato incrocio. Erano tutte strade strette, poco più che carrettabili, in terra battuta: erano quindi polverose ed inzaccherate per pozzanghere (dovute queste ad una certa trascuratezza, non essendo ancora chiaro se le vie appartenessero di competenza al comune di San Pier d’Arena o alla Provincia). Inizialmente furono chiamate:  via san Cristoforo (la strada interna che proseguendo l’attuale via don Daste era diretta verso ponente al ponte), tagliata perpendicolarmente dalla strada della Marina  (quella che andava al mare, poi via Garibaldi (via Pacinotti) e che con lo stesso nome proseguiva verso nord (oggi via G.Spataro)).

A metà del 1800 avvennero localmente stravolgimenti importanti che determinarono  un traffico decisamente pesante,  per cui tutta la zona dell’incrocio divenne punto di attenzione continuo dell’amministrazione comunale: un complesso incrocio di opere pubbliche che diedero alla zona un nome corrispondente al vero,  di  “Crociera”.    

dal centro verso destra le facciate della attuale       la Crociera anni 70

via Spataro. A sinistra la villa seicentesca.

 

 

 

                                                                            foto 1950

---da poco infatti la ferrovia del ponente aveva scavalcato via san Cristoforo, (via Degola e via Pieragostini) e sarà nel 1930 circa l’erezione di un ponte ferroviario, proprio sopra la ‘piazza’, utilizzato solo per vetture merci ed unirle da e per il parco della stazione con la linea verso il ponente; nel 2009 – ed ancora nel 2010 - la zona viene sconvolta per lo spettacolare rinnovo del ponte ferroviario e dei pilastri di sostegno  - nel corso di vari stadi di aggiornamento della rete ferroviaria merci - composto da due campate di acciaio, lasciate di colore blu chiaro, lunghe circa 22,5 m. e pesanti 250 t  cadauna. Avevano detto che sarebbe stata una unica campata, ma poi è stato eretto un pilone a massicciata nel centro alla cui base è stata formata una ‘rotonda’ per snellire la circolazione delle vetture

---per chi proveniva dalla Bocchetta, sia arrivando lungo il Polcevera che dalla riviera di ponente tramite il ponte di Cornigliano, o da Genova, l’incrocio (la Crociera) divenne punto fisso di  appuntamento per le carrozze da viaggio (e lo slargo fu anche chiamato per l’appunto “piazza delle carrozze”; l’intenso traffico (valutato anche sulla base della larghezza di pochi metri delle strade) ed i veicoli in sosta nell’incrocio non ancora allargato crearono già allora ingorghi  ed incidenti);

---ed è sempre da quegli anni, l’apertura successiva dei grossi complessi industriali (Ansaldo, Zuccherificio (Eridania), Molini Alta Italia, Tabacchi) e della stazione ferroviaria secondaria per l’arrivo delle piccole merci; a terra si erano poste le relative rotaie dei treni per i loro smerci; e verso fine secolo iniziò il passaggio delle linee tranviarie perso il ponente


Nel...*** furono abbattuti due caseggiati popolari, posti tra il ponte ferroviario e via Alberto di Bozzolo (nella foto. A sinistra lo sbocco di via Degola; a destra l’inizio dell’attuale via Pacinotti).


Sotto il profilo toponomastico, questo slargo non ebbe mai nome a sé, e faceva parte della via principale verso il ponte (da San Cristoforo divenuta poi Cesare Battisti,  Monte Corno (1935) e R.Pieragostini (1945)).  

Solo da dopo il  2° conflitto mondiale con decreto della Giunta Comunale del 24 apr.1946 , divenne Largo E. Jursé.

Nel 2002 la zona fu bloccata per il ritrovo di un presunto ordigno di guerra del 1943-4. Gli artificieri esclusero trattarsi di una bomba d’aereo, ma di un pezzo di una vecchia conduttura d’acqua; ma la cosa era possibile per le numerose  cadute nella zona, e più d’una inesplosa.

 

da Internet GoogleEart 2006 - vedute-da mare a monte     e da monte a mare

 

   

2008       il ponte ferroviario

 

2009

 

DEDICATA  al partigiano, nativo di Pola classe 1903, divenuto capo operaio in una ditta di carpenteria all’interno dell’Ansaldo Allestimento Navi.

Da sempre impegnato contro il regime fascista, con l’ 8 settembre entrò a far parte dei GAP (Gruppi di Azione Patriottica) divenendo ben presto comandante di un distaccamento della 292a Brigata garibaldina SAP  (Squadra di Azione Patriottica: formata nel luglio 1944, e battezzata “G.Buranello”), assumendo il nome di battaglia “Angelo”.

Tra le varie attività, il 1 ott. 1944 il comando SAP decise l’operazione     “piano di mobilitazione automatica: prova generale per la liberazione di Genova“, consistente nell’organizzare tutte le complesse manovre necessarie per quel giorno (mobilizzazione e raduno dei vari distaccamenti,  ricupero armi nascoste, occupazione punti chiave, incontro di gruppi, ecc).

Durante l’esercitazione, alcuni esponenti furono intercettati da una pattuglia di nazifascisti in vicinanza dell’attuale via W. Fillak, nacque un conflitto a fuoco con una pattuglia avversaria durato una ventina di minuti. Ci furono due morti tra i fascisti.  Ne seguì una accanita ed organizzata caccia al partigiano nella zona del Campasso, coinvolgendo tutti quelli già individuati come attivi e quantomeno favorevoli.

 Tra questi c’era Jursé, che venne arrestato nella sua nuova abitazione di via Donghi (prima abitava a Sampierdarena) e portato nella Casa del Fascio di via Carzino; qui venne picchiato e torturato col fine di raccogliere informazioni sull’organizzazione partigiana.

Antonini/2007 riporta una relazione per la quale, tra l’11 e 19 febbraio   furono catturati una trentina di ‘terroristi sovversivi’ tra i quali «...Ernesto Iursi, capo delle Sap di Sampierdarena” (conferma il cognome Iursi nell’indice dei nomi), Giuseppe Spartato (non Spataro, anche nell’indice) gappista del ponente...»; e che «in considerazione  del fatto che l’arresto dei predetti terroristi è coinciso con l’uccisione del camerata dott. Bruno Romanelli» tutti furono condannati a morte e fucilati onde dare agli avversari la sensazione precisa della nostra volontà di rispondere con energia e decisione alle provocazioni comuniste. Poco sotto si legge una lettera di Arturo Bigoni, personaggio di spicco fascista, indirizzata al capo della polizia, in cui riferisce che «sono stati rinvenuti alcuni individui uccisi, durante la notte, a colpi d’arma da fuoco...è opinione diffusa che essi siano stati presi tra quelli fermati dalla Brigata Nera nelle guardine di quest’ultima o del carcere...è nota l’attività delittuosa di alcuni componenti la Brigata Nera...». Forse sono omonimi o similari, non combaciando nemmeno la data degli avvenimenti. 

Tre giorni dopo, nella notte del 15 genn.1945, lo Jursé assieme a G.Spataro          (dirigente e guida delle squadre giovanili operaie di Sampierdarena), parrebbe prima di un processo formale, furono condotti sotto l’archivolto ferroviario del Campasso  ed assassinati fucilandoli e lasciandoli a terra col messaggio simbolico del panino e della mela in tasca (riscontro ripetuto in altre esecuzioni sommarie, di non unanime interpretazione: si è presunto il significato di cibarie fornite per un ipotetico viaggio da affrontare e far così pensare alle vittime un trasferimento e non una condanna). 

Il giornale locale, il giorno dopo, segnalava l’episodio con un laconico “salme di due sconosciuti al Campasso”.

Una lapide posta poi sotto il voltino, ricorda il triste episodio.

Un’altra fu affissa nel 50enario, preso i locali del circolo G.Spataro.

 

BIBLIOGRAFIA

-Antonini S.-La «banda Spiotta» e la BrigataNera...-DFerrari2007-p.79

-AA.VV.annuario archidiocesi anno/1994-pag.412   /2002-pag.450

-AA.VV.-Contributo di SPdA alla resistenza-PCGG 1997-pag.195

-AA.VV.-Sampierdarena 35°

-Gazzettino Sampierdarenese  1/96.5

-Pagano 1961-pag.446

-Pastorino&Vigliero-Dizion. Delle strade di Genova-Tolozzi 1985-pag.944

 

-Gimelli.II.733 (non cita Jursé)