COLLI                                                   corso dei Colli

 

 

è il nome originario dell’ attuale corso L.A.Martinetti.

   La titolazione Corso dei Colli fu data alla strada nel periodo dal 1900 al 1935.

   Ma già dall’antichità, sotto forma di mulattiera,  la prima parte corrispondeva  alla odierna salita Belvedere, come continuità della crosa della Cella, dal mare al colle Belvedere distaccandosi verso il monte dalla ‘via Centrale’ (poi via sant’Antonio; oggi via N. Daste); e la nostra strada proprio non esisteva.

  Con la costruzione negli anni intorno al 1500 della villa Grimaldi (oggi dei Carabinieri), il tratto iniziale dalla salita corrispondeva semopre e solo alla  salita Belvedere;  sicuramente sarà stato reso carrozzabile per il comodo dei nobili abitanti, ancor se molto ripido considerato la trazione animale di allora (un poco meno accentuato di oggi  considerato l’inesistenza di via A.Cantore). Appena superato questa  villa la salita si biforcava come ancor oggi, ma: la vera e antica, proseguendo ben strutturata sino a Belvedere; l’altra, la nostra, che come sentiero a perdersi tra le proprietà private,  proseguiva in alto lungo il torrente.

   Ancora nel regio decreto del 1857, non viene  citata (mentre lo è salita Belvedere, compreso il tratto iniziale in bass;, ovvero, oggi: l’isolato finale di via della Cella, più tutta via Cantore, più l’inizio di corso Martinetti).

Doveva quindi essere ancora stretta ed angusta seppur utile per portare contemporaneamente a Belvedere oppure alla Castagna ed a Promontorio. Grazie alla permuta e cessione di terreni privati, la strada verrà convenientemente allargata al punto che nei primi anni del 1900-30 il Novella, può citare questo  magnifico e“moderno” corso, iniziante da via N.Daste (e poi da via A.Cantore), e risalente per 1300m sino a piazza A.Mosto (poi Gandolfi ed infine annullata; e da lì arrivare con via  Porta degli Angeli, al Cimitero ). Fu in queste decadi, quando lo Stato impose ai Comuni di dare ordine alle strade apponendo dei nomi e numeri civici, che si determinò la scelta di questo nome (sullo stradario è scritto: “...e donarli al “corso dei Colli”).

  Solo quando a fine 1800-primi 1900  - si iniziò a sfruttare il lungo fossato che portava sino al cimitero ed alla Porta degli Angeli -  il sentiero che si perdeva negli orti divenne strada, gradatamente sempre più frequentata ed abitata. Anzi, nell’ uso collettivo divenne prevalente rispetto alla salita per Belvedere, al punto che le fu dato il nome di ‘corso dei Colli’: a tutto il tracciato dal basso di via Daste al sommo, ‘derubando’ salita Belvedere del suo antichissimo tratto iniziale. In quegli anni i civici arrivavano in totale sino al 9, dei quali su uno stradario comunale risulta all’1  la casa ‘eredi Adamaro’ (l’1 dovrebbe essere la villa Grimaldi dei Carabinieri; ma degli Adamaro era invece la villa dopo, quella dei Serra-istituto don Daste che non è in corso dei Colli ma im salita Belvedere; probabile un errore dell’impiegato estensore della numerazione delle proprietà); dal 2 al 5, rispettivamente le case degli eredi Bonanni, Palau, Aluzini e Lagorara, Moro Antonio; il 7 era una ‘casa colonica’; l’8 di proprietà municipale; il 9 eredi Scaniglia (probabile l’attuale ricovero ospizio).

   Nel mag.1904 fu studiata una strada, che dal corso avrebbe portato al, solo progettato, ospedale (di corso Scassi);  ma vari intoppi economici e burocratici rallentarono l’inizio lavori fino al 1911 quando l’impresa Carena, finalmente e in due anni, provvide a iniziare questa  strada laterale d’accesso al nosocomio. Ma la vera funzionalità stradale di questo tratto fu ripreso assai  molto più tardi (vedi corso Magellano).

   Nel 1907 il Parroco di Promontorio che seguiva gli abitanti lungo la strada, rientrante nella sua parrocchia, censisce lo “stato delle anime”, famiglia per famiglia, e scrive:

“Corso dei Colli - ossia Fossato di Belvedere (e “continuando la numerazione adottata per ‘discesa sant’Antonino’ (sal.Sup.S.Rosa)  ovvero da 1 a 34”):

35-Semino Luigi fu ottavio-Maria Assereto fu Benedetto-Figli Onorato anni24-Mentana anni21- Magenta anni14       /  (il segno / significa una riga di separazione);

36 Sbarbaro Giuseppe fu lorenzo-Teresa Torre fu Angelo. più Parodi Maria anni27-Angela anni23 sorelle fu Francesco; ///////:

Corso dei Colli (37) casa Parodi. Garbellotti Attilio ecc.; /// 38. Case Parodi- Pater Gaetano ecc.; /// 39 Lavaggetto Giuseppe ecc.; // 40. Mussoni Roberto ecc./ più Franceschini ecc;/  più Fabri ecc.; / più Niciole ecc. ;/Brisigotti ecc.; // 41 Ottonello, più Detto, più Bovone ecc. / 42 Gasparino ecc; /// 43. Morando ecc.; / corso dei Colli N.37 interno 6 Cevasco ecc; // 44.Filippini ecc. più Merli ecc.; //    45. Bianco più Leoncini; // 46 Vignolo più Faccioli;// 47 Cione ecc. // scala di Belvedere 48 Dellepiane / 49. Villa ecc.più Piano ; //50. Cappanera ecc.; /// 51.Cartoni più Boldrini più Malfanti // 52. Ferrea ecc.; più Marengo/ 53. Camelli /////// 54 Casarino ecc.; / 55 Sacco.

    Nella prima decade del XX secolo, in bello stile liberty fu costruito il “palazzo dei pagliacci” (di cui si parla in corso L.A. Martinetti) .

   Nello stradario comunale del 1910 la strada, da via sant’Antonio alla piazza Promontorio (poi divenuta, in questi stessi anni, piazza A.Mosto) è citata ufficialmente ‘corso dei Colli’, con civici sino al 28 ed al 39.

   Il Pagano 1911, 12, 25 cita l’impresa edilizia al civ. 5-5 dei f.lli Mignanego di GB(¨ scrive: “Mignanego Fratelli di G.B.” esistente ancora nel 1925); al civ. 6 il fornaio ditta Molaschi (non c’è più nel 1919); al 25r il commestibili di Catto Teresa esistente ancora nel 1925); civico imprecisato il negozio sale e  tabacchi di Catto Teresa (si presume identico al precedente);

   Nel 1913 Vincenzo Chiarella fece costruire nel corso, all’angolo con la via N.Daste (allora ancora via sant’Antonio), un padiglione cinematografico,  (forse  il ‘Centrale’ descritto dal Gazzettino “ nel prato di villa Serra nel bel mezzo di via Cantore , locale con giardino ed elegante sala d’attesa”),  ricco di messaggi liberty ed esotici, secondo il gusto dei tempi, valutabile solo dai progetti visto che non rimane traccia nè fotografica, nè mnemonica.

brutta foto riprodotta in un opuscolo della CRI di SPdA  del 1913: nell’edificio in basso a destra troneggia la scritta “Centrale”.

Difficile leggere gli altri edifici: forse a sinistra il tetto della villa Boccardo e quello alto uno dei primi di via GB Monti

 

Venne demolito dopo pochi anni e sostituito con edificio che, nel 1920 era anch’esso in progetto di demolizione; del corso attuale manca infatti, al conteggio,  il civ.2, probabilmente riferito a questo edificio (vedi sotto).


 

 

foto da opuscolo della RES  del 1920. In basso a destra finisce via generale A.Cantore ed a destra inizia corso dei Colli. Rappresenta il civ. 2 che ora non esiste più.


    Leggiamo da don Brizzolara, che nel 1916 la villa Ronco era separata con un muro da villa Carozino; questo muro “terminava con un cancello di ferro presso il nuovo caseggiato Roncagliolo sulla via dei Colli”.

il lungo striscione bianco,  è la nostra strada

      Alla sommità, negli anni attorno al 1920 c’era la trattoria du “bagasciu”,  di Attilio Barabino, ma così soprannominato perché regolava i coperti sulla base dei partecipanti ai funerali che vedeva arrancare lungo l’erta salita ed essendo il locale tappa d’obbligo per chi salito a piedi al camposanto, necessitava poi rifocillarsi e magari riconciliarsi con la vita (tra i clienti , famosi sono stati Soldati, Gotta, Brocchi).

Vicino era l’altra trattoria, della “Tettusse”, al secolo Elvira Adrani Bianchetti, portatrice della caratteristica fisica che dava il nomignolo al locale, frequentato dai pittori migliori della nostra città (Vernazza, Conte, Derchi).

   Nel Pagano/21 si apriva, unico nella via, al civ.5 il negozio di vernici-colori- e fabbrica di  di Oliva Attilio, tel. prima 58.33,  poi 41-462.

   Nell’elenco delle strade comunali del giugno 1927, vi compare classificata di 4° categoria.

   Il 27 maggio 1931, le signore Maria Bellana e Vally DeAndreis, proprietarie,  cedettero al Comune una striscia di terreno per permettere un allargamento della strada

Nel Pagano 1933 vi compaiono (confidenzialmente in ‘corso Dante’)  al civ. 5-5 l’impresa edilizia dei f.lli Mignanego di G.B. al civ. 4 il negozio di cereali dei f.lli Tobia Alfonso ed Arturo; al 5 il negozio di biacca e vernici di Oliva Attilio; al 10r il marmista Lagorara Luigi (anche in via della Cella 9).

 

In periodo dal 1933 alla guerra era di 5.a categoria, ma proprio nel febbraio di quell’anno il Comune appaltò un lavoro alla ditta Rossi Cesare per l’allargamento di un tratto stradale imprecisato; si prevedeva una spesa di 287mila lire e l’impiego di circa 20 operai per 4 mesi.

La strada iniziò ad essere percorsa da un servizio corriere per arrivare al cimitero, appaltato da Antonio Morgante; l’ing. Sirtori progettò due case (civv.38 e 40) erette dalla soc.an.coop.Montebello.

   Al civ. 50/7 nel 1934 l’ebanista Garavelli Enrico stilò una fattura al parroco di Promontorio, per dei cavalletti e per ‘impalcatura per recite’.

   Nel 1937, al civ. 33r  esisteva l’impresa trasporti e autotrasporti di Grondona Giulio (che abitava in via GB Monti al 18/4) il quale usava il carro per trasportare latte.

   Il Pagano/1940 la strada ha sempre questo nome, e va da via A.Cantore a corso Belvedere; Nel civici neri aveva: 4/1= commiss. di zona Fed. Prov. Fasc. Commercianti – ed il CAI (chiamato Centro Alpinisti Italiani); 4/3= gli Stura G & figli, grande impresa di costruzioni; 4/6 il dr. Masio Luigi, medico che ebbe anche suo figlio medico; 4/12= Bonistalli Renato  ing. arch. che  aveva progettato anche via Caveri; 9= rr.Carabinieri; 51 canc=patronato s.Vincenzo de’ Paoli ricovero bimbi abbandonati; 80=Garofano Angiolo, e un ‘laboratorio it. di chemioterapia’.  Nei civv. rossi 13r = osteria Morino S; 19r = pollivendolo, mercerie, drogheria, latteria; al  21r = commestibili, fruttivendolo, bottiglieria; 25r= Bozzolo & C. manifatt. lavorazione latta.          E a salire, 2   osterie, 2 latterie, una autorimessa, una soc.an.coop.CarloRota, un commest.; giornalaio, marmista, macellaio, 2 parrucchieri, carbonaio; commestibili= al civ. 110r; fino al  136r = commestibili-

   Una fattura datata 30 apr.1942 (la carta, ovviamente è stata conservata con la stessa indicazione stradale  anche dopo il cambio del nome della via), è relativa alla “officina meccanica – costruzioni in ferro / ditta Conte Cesare / macchine e stampi per la lavorazione della latta / corso dei Colli, 13 (ovviamente nero; evidentemente nello stesso stabile del 25r relativo a Bozzolo; non sappiamo se coesistevano due aziende uguali o se si erano fuse) / telefono 41-040. Questa officina Conte, nel dic. 1924 era in via Jacopo Ruffini, 16 (oggi via palazzo della Fortezza)

  Si presume che nell’angolo con via Daste (e non, in corrispondenza di via A.Cantore perché non è descritto aver dovuto abbatere un edificio in questo tratto) esistesse un palazzo o un cinema (un civ.2; vedi foto a via N.Daste): infatti il corso dei Colli inizia col civico 4 (che è il palazzo delle Anfore; esso è preesistente (1930)  alla via Cantore stessa, ed ha il portone aperto su questa salita e non sulla strada poi divenuta principale ma con l’ovvio motivo di non sprecare spazio nella strada principale alle vetrine di negozi. Fu eretto al limite di levante dei giardini della villa Doria-Don Daste di salita Belvedere).

   Prima del nome attuale del partigiano, acquisito ovviamente dopo l’ultimo conflitto, la strada con delibera del podestà firmata il 19 ago.1935, nel fervore politico mirante ad inneggiare l’Unità d’Italia e privilegiarla al folklore locale, era stata dedicata a ‘Dante Alighieri’.

    Con delibera della giunta comunale del 14 mar.1946, la denominazione stradale fu assegnata al partigiano Martinetti.

BIBLIOGRAFIA

-Archivio parrocchiale s.B. Promontorio (reclami d.Brizzolara- pag.38)

-Archivio Storico Comunale

-Archivio St. Comunale Toponomastica - scheda 1299

-Cavallaro G.-Ospedale civile di Sampierdarena-Pagano.196_-pag.31

-Gazzettino Sampierdarenese:   7/80.7  + 2/92.7  +  

-Millefiore.Sborgi-Un’idea di città-CentroCivico SPdA.1986-pag.72-4

-Novella P.-Strade di Ge.-Manoscritto bibl.Berio.1900-pag. 17

-Pagano /1908–pag.873-9;  /1933–pag.1690 e segg.; /1940-pag.256

-Tuvo T.-SPd’Arena come eravamo-Mondani.1983-pag. 33.35foto