CURRO’                                               via Currò

 

TARGA: via Currò

     

angolo v.C.Rolando                                      

                

QUARTIERE ANTICO: San Martino

 da MVinzoni, 1757. In giallo via CRolando ed il viale che porta alla villa (in celeste), corrispondente alla attuale strada; in rosso l’ antica pieve di s.Martino.

 

N° IMMATRICOLAZIONE:   2763   CATEGORIA 3

 da Pagano/1967-8

 

CODICE INFORMATICO DELLA STRADA - n°:   20820

UNITÀ URBANISTICA: 24 – CAMPASSO e 25 SAN GAETANO

                 

in blu, via C.Rolando; in verde via Currò. Da Google Earth-2007.

 

N° CAP:   16151

PARROCCHIA:  s.G.Bosco

STRUTTURA:  


da via Carlo Rolando, con doppio senso viario, sale sino alla villa, prima della quale finisce chiusa dal cancello della villa stessa; si può accedere pedonalmente alla soprastante via dei Landi attraverso la villa nelle ore diurne, o attraverso una scaletta che- essendo privata- può essere chiusa.

 


   Nell’ultimo tratto, è “privata” e pertanto –nel 204 - non illuminata.    Il nome della famiglia fu ufficializzato alla strada nell’anno 1906.

   È servita dall’acquedotto DeFerrari Galliera

STORIA dalla carta del Vinzoni del 1757, si rileva che a quella data il terreno – assai vasto, da confinare con l’attuale via C.Bazzi - apparteneva  al mag.co Rovereti (Vigliero non riconosce esserci stato un personaggio con simile nome e si rifà alla città trentina di Rovereto), ma che pochi anni prima era stato dell’eccell.mo generale GioLuca Pallavicini. DeLandolina scrive che il nobile Antonio Currò acquistò la villa direttamente dai Rovereti.

Dovendo a quei tempi salire in carrozza, fu studiato uno slargo – segnato dal Vinzoni - nel quale i cavalli potessero più agilmente girare; il tratto superiore a quello slargo, che nella carta procede diritto sino alla villa, oggi prevede  essere diviso in due tornanti, separati da fila di case di abitazioni.

Nel 1910 è descritta salire ‘da via A.Saffi (via C.Rolando) verso la collina’,  con civici sino al 10 e 21.

   Il Pagano, nel 1920 per indicare la strada parte da lontano e scrive: «Currò (via), via Nino Bixio (p.zza Montano), voltare a sinistra via Aurelio Saffi (via C.Rolando), 5.ª a destra».

   Nel Pagano/33¤ si scrive erroneamente (esservi la residenza degli appaltatori edili f.lli Lanfranchi e dei costruttori meccanici f.lli Storace fu Carlo Aurelio (erroneamente  -- sia perché l’ingresso di questa palazzina e dell’officina  è in via Armirotti –- sia perché in via Currò c’è una facciata, con solo due finestre per piano; -- sia perché questo lato della palazzina era del fioraio, con ingresso sulla facciata a monte; -- e sia perché la guida scrive in ‘piazza Currò’ che non esiste. Mentre nel 1921 non ci sono ancora, nel 1925 sono descritti omonimi i ‘costruttori in ferro’ in p.za XX Settembre e come officina meccanica in via Arnaldo da Brescia 21r)

Nell’elenco delle strade incluse nel territorio genovese, compare essere di 5a categoria.

Nel Pagano/40 la strada va “da via E.Mazzucco ai monti”; nei civici neri si leggono l’istituto s.Anna;  nei civici rossi un fruttivendolo all’1r, due commestibili 9r e 10r, un carbonaio 3r, una osteria 7r, un parrucchiere 14Ar ed una latteria 16r.

Il Pagano/61 fa notare che la strada, all’apice, è chiusa (dal civ.23, l’Ist. Figlie di s.Anna).

Nel 2007, per lavori di rifacimnento di via C.Rolando, per rendere accessibile via Armirotti (chiusa allo sbocco) fu aperto il piazzale dell’ex fonderia ove fu asfaltata una corsìa che permettesse il by pass tra le due strade, e smaltimento tramite piazza Ghiglione.

La mezzarìa stradale separa la Unità Urbanistica 24-Campasso, dalla 25-san Gaetano, in prosecuzione di via B.Agnese.

 

CIVICI

UU24 : neri=dal 2 al 22

            rossi=dal 2r al 30r (compresi 14ar e 14dr;  mancano 14bc-24r)

UU25   neri= da 1 a 21 (manca 5)

            rossi= da 1r a 27r (mancano 15r, 19r, 21r)

 

 

 

I negozi sono concentrati nei primi trenta metri della salita.

Il Pagano/61 ricorda: all’1r fruttivendolo Gazzaniga Luigi; con sopra al 3r calzolaio Calegari E.; al 7r una osteria di Marchelli L.; al 9r commestibili di Borgatta Giuseppina; al 13r rottami metallici di Ferrini A.  Di fronte, dopo la pasticceria, al 10r un commestibili di Currarino F.; 14A un altro fruttivendolo Tocisne R, ed al 16r latteria di Novelli Felicita

==civ.7 come si vede da una foto, ospitava una casa colonica, appartenuta dapprima al fioraio Firpo. Subentrò un altro fioraio Facco Vittorio, non sappiamo quando. La casa colonica fu distrutta per ricostruirne un’altra dando l’incarico all’ing. A.Bagnasco il cui progetto fu approvato nell’apr.1932. Questa nuova palazzina, rettangolare, è posta trasversalmente alla via; le due facciate piccole di aprono una sua via Currò e l’altra su via Armirotti; una delle facciate lunghe fiancheggia a levante l’officina degli Storace i quali abitarono i piani alti della casa dal versante di via Armirotti;  probabilmente il fioraio Facco partecipò alla costruzione -per la parte di via Currò- ed a lui rimase: l’entrata –tramite cancelletto- sulla facciata lunga posta a monte, e lo stretto e lungo terreno di competenza quale serra, giardino e deposito; gestendo così anche un negozio nell’angolo sud di via B.Agnese Nel 1961 compare come ‘ditta Facco’, fioraio, al 119r di via C.Rolando.

===5r nel 1912 c’era il commestibili di Carminati Benedetta (ancora, nel 1933)

===civ.6    fu ricostruito nel  1951

                           

===civ.7r nel Pagano/1950 si segnala solo una osteria  di Marchelli E.

Non bar nè trattorie

===civ. 8   a fine secolo 1900 era a due soli piani; fu sopraelevato in un secondo tempo. È il primo di un gruppo di quattro portoni,  che si aprono, verso nord, in una piazzetta laterale al percorso tortuoso della strada. Possiede numerose finestre dipinte e tamponate.

      due facciate del civ. 8

 


===civ. 11 con, sopra il portone, una mmagine sacra


 


 

 

 

 

===civ. 16  il portone, un poco posticipato rispetto l’ingresso sulla strada, vede quest’ultimo contornato da due pilastri che hanno il sapore di antico, e richiamano a una qualche struttura risalente alla antica villa soprastante.

 


 

===civ. 19 costruito nuovo nel 1956

===civ. 21 costruito nuovo nel 1963

===civ. 23: villa Pallavicini Durazzo. dall’ott.1979 è stato variata l’assegnazione per cui la villa ora è il civico 19 di via dei Landi (e là descritta).

Anche se ancora nel 1950 si apriva in “via Currò – (villa Currò) pel Collegio Educandato, Patronato S.Vincenzo de’ Paoli pel ricovero di bambini orfani od abbandonati”, tenuto dalle suore “Figlie di S.Anna” (che allora prestavano la loro opera anche in via Balbi 9 ed  a Marassi nel reparto femminile nelle carceri, e con casa madre a Piacenza), finché non si trasferirono in salita al forte Crocetta, 11.

 

le bambine, portate a partecipare ai funerali,

per guadagnare qualche soldino

 

DEDICATA alla famiglia Currò, proprietaria della villa a cavallo tra 1800 e 1900 (che si apriva con lungo viale nella sottostante via A.Saffi  e della quale portava -con le varie proprietà contadine- i civv. 28 F,G, K)

Della famiglia scarne note di conoscenza di persone non sicuramente ma molto probabilmente proprietarie: il marchese Antonio (per la Vigliero, conte; per Lamponi, barone) di cui a sua volta non si reperiscono profonde  notizie (leggi proprietario della villa, in via Saffi) se non che: era nativo –1819- di Catania; e che morì a SPd’Arena nel 1901. Era armatore di piroscafi con cui aveva traffici oltre le indie e l’estremo oriente dove aprì nuove correnti al commercio italiano. Nella sua villa ospitò il musico Petrella.

DeLandolina che ha scritto un libretto su Sampierdarena nel 1923 (in mezzo a moltissimi e gravi errori diffusi, aggiunge queste notizie da ricevere per l’appunto con il beneficio del dubbio) “Antonio Currò l’acquistò nell’anno 1867 dai marchesi di Rovereto (a rogito del not. Casanova di Genova); e proprietario attuale ne è il pronipote sig. Antonio Elia Currò”, probabilmente quello che donò  (ma evidentemente non lui, visto che poi fu abitata da un pronipote) la sua villa al Municipio di Sampierdarena.

Quindi si ha quasi solo certezza che fossero nobile, e famiglia di ricchi,  dediti al commercio ed imprenditori. Ma nella guida genovese Costa/1922 nelle pagine dedicate all’elenco dei ‘nobili e titolati’ genovesi, i Currò non ci sono.

 

   Nel 1911-12 (sindaco Peone Gandolfo) il Comune cessava avere in carica il cav. Currò Elia, consulente nella ‘Nomima della commissione di vigilanza per l’istruzione elementare obbligatoria’; era anche ‘conciliatore’ negli uffici legali e tributari (tribunale, pretura e ufficio registro). 

   Nella sala della Croce d’Oro, una lapide ricorda i soci caduti della prima guerra  mondiale; tra essi c’è Elia Currò Enrico, capitano, nato nel 1893.

   Nel 1933 sulla Guida di Genova, tra gli imprenditori viene segnalato un Currò Elia Antonio, mediatore pubblico e perito di materiali coloniali (cacao, caffè, pepe, zucchero) con deposito franco, in porto.

   Non citati dall’Enciclopedia Lig.Illustri, né Dizionario Biografico dei Liguri.

 

BIBLIOGRAFIA

-Archivio Storico Comunale

-Archivio S. Com.Toponomastica -  scheda 1496 

-AA.VV.-Annuario-guida archidiocesi—ed./94-pag.400---ed./02-pag.437

-AA.VV.-Il dponBosco nella storia urbana-DonBosco.1997-pag. 39.43.61

-AA.VV.-Le ville del genovesato-vol.IV-Valenti.1984

-AA.VV.-Catalogo delle ville genovesi-Bertelli.1967-pag.470

-DeLandolina GC – Sampierdarena -   Rinascenza.1922- pag.18.19.38

-Gazzettino Sampierdarenese   :   10/80.3  +

-Internet- Google heart 2007

-Lamponi M.- Sampierdarena- LibroPiù.2002- pag.133

-Novella P.-Strade di Genova-Manoscritto bibl.Berio.1900-30-pag. 17

-Pagano/33-pag.246.722.1695---/40-pag.266---/50–pag.205---/61-pag.160.558.579

-Poleggi E. &C-Atlante di Genova-Marsilio.1995-tav.21.

-Remondini A&M -Parrocchie dell’archidiocesi…-1897.vol.11.pag.75

-Roscelli D.-Nicolò Barabino-sc.Universale.1982-pag.157

-Tuvo.T.-SPd’Arena come eravamo-Mondani.1983-pag.142

-non citato  da Enciclopedia Li.Illustri-Dizionario biograf.Liguri+Lunario Regina+DoriaG (investim e svil. VolII)+