CRISTOFOLI                                     via Pietro Cristofoli

 

 

TARGHE: via Pietro Cristofoli

 

 

 angolo via GB Monti                                                       

 

angolo via s.G.Bosco

 

angolo via

 

QUARTIERE ANTICO: San Martino    

 

 da MVinzoni, 1757. Fucsia via WUlanowky; giallo, chiesa, via ed ex villa dei salesiani di don Bosco; celeste ipotetica via GBMonti

                          

N° IMMATRICOLAZIONE:   2762,    CATEGORIA 2

 da Pagano/1967-8

 

CODICE INFORMATICO DELLA STRADA -n°:   20380

UNITÀ URBANISTICA: 25 - SAN GAETANO

in rosso via GB Monti; in giallo via Ulanowski. Da Google Earth 2007.

 

N° CAP:   16151

PARROCCHIA:   s.G.Bosco 

STORIA:  la strada nacque nel 1904, ed ufficialmente battezzata nel 1906, quando fu programmato iniziare a costruire caseggiati (tutta la zona era comunemente chiamata “delle Fornaci” per l’esistenza di una fabbrica di mattoni prodotti con l’argilla (area oggi delimitabile tra via san G.Bosco e via C.Rota, massimo via Anzani). A questo scopo, e soprattutto per renderla accessibile ai mezzi edili, si presume sia stata la vedova Cristofoli a cedere o a vendere una striscia di terreno con - in cambio formale - la titolazione della strada al marito. Infatti alla sua nascita, la via fu subito battezzata con questo nome attuale. Dai documenti appare però che, seppur così allungata, non era ancora completa come oggi; infatti sta scritto che arrivava  solo “da via Pastrengo” (cioè da via Dattilo), vedi carta in “Il don Bosco nella storia urbana pag.57.

Tra i primi edifici, fu eretto sulla strada il convitto-collegio  Dogliani (che non appare più esserci nel Pagano del ‘33).

 

a sinistra la villa salesiana, in centro

il palazzo di via Cristofoli-Ardoino

   Nel contempo, regolarizzando con il Comune il proprio lotto terriero, usando il sistema di reciproche cessioni vennero definiti i confini a monte dell’Istituto (l’Oratorio) di don Bosco (la parte più a monte, cioé ad est, del terreno salesiano, venne ceduta al Comune  senza compenso in denaro ma con scambio di beni: - a carico comunale le spese di passaggio; poter inglobare il vico Landi che tagliava a metà la proprietà e poter quindi ampliare e costruire sui propri terreni come da progetti già presentati nel 1892). Venne così allungata dietro la villa Bianca dell’Oratorio la nuova strada fino a quel momento inesistente e sulle prime ancora anonima.

   Ma ancora nel 1910 appare delimitata da via GB.Monti (zona popolarmente chiamata “le montagnette”) e via G.Bosco, con civv. sino al 2 e 7.

   Nel 1912 il Pagano segnala il deposito di Birra di Barbieri Angelo; all’1 il professore di lingua inglese  Micheli Celso; al 13r commestibili di Bussalino Dom..

   Nel 1927 è inclusa nell’elenco delle strade genovesi, di 5a categoria.

   Finalmente in Comune/1933 è descritta delimitata da via GB Monti,  fin dietro la proprietà di don G.Bosco; misurata, è descritta lunga 181 m, larga 12 e con pendenza del 7%. Il Pagano di quest’anno segnala la presenza al 5r della fabbrica di Almonte & C. di modelli e puleggie (sic) in legno, aperta anche in via Pastrengo. In questi anni il fondo stradale fu rifatto e forse la strada allargata con l’aiuto-consenso dei proprietari chiamati a partecipare alla spesa: fu difficile trovare tutti i legittimi condomini, perché qualcuno trasferito in America. Lo stesso identico problema si presentò nel 1964  quando si trattò di acquistare a titolo gratuito dalla soc. ‘Ligure Emiliana Beni immobili’ don Bosco, lo appezzamento di terreno necessario per collegare la strada con via Ulanowsky; la pratica si insabbiò più volte sia perché i sacerdoti non volevano pagare le spese relative alla cessione e sia perché non fu facile ritrovare tutti i condomini proprietari.

Tutto si risolse nel 1981 quando a febbraio poterono iniziare i lavori sul manto stradale ed allacciarsi con via Ulanowsky.

         

 

Nel 2004 appare nell’elenco delle strade private, aperta al pubblico senza vincoli né divieti, da essere adottate dal Comune acquisendole in forma gratuita in cambio di manutenzione e servizi (illuminazione, cassonetti Amiu, linee Amt, fognature, ecc.)

STRUTTURA    da via GB.Monti all’incrocio con via C.Rota, è senso unico veicolare verso nord; nel secondo tratto, sino in fondo, è bisenso, anche se con discrete difficoltà. In fondo è chiusa da alcuni paletti che permettono solo il passaggio pedonale in via W.Ulanowski.

E’ servita dall’acquedotto DeFerrari Galliera.

La palizzata a levante è tutta delimitata da palazzi d’abitazione; quella a ponente vede palazzi nel primo tratto ma con portone aperto su altre strade perché nati prima della strada; seguiti dalla scuola e, nel tratto a nord, il perimetro degli edifici dell’oratorio di don Bosco: prima la nuova palestra, e poi due edifici realizzati nel 1958 e 1962 (uno dei quali eretto sul sedime dell’antica villa Bianca dei Pallavicini), collegati con quello – d’angolo, primitivamente delle suore -  costruito nel 1924.

CIVICI

2007 – Neri= da 1 a 9                                             e da 2 a 8

            Rossi=da 1r a 69r  (compreso 53ar, 63ar)     e da 2r a 6r       

           *da controllo mio, i rossi finiscono con il 67r;  esiste una entrata ai Salesiani, con scritto 68r (pari), al di qua dei paletti che separano le due strade.         

Il Pagano/25 segnala nel  civ. 1 la ‘Fabbrica italiana Minuterie Metallo’, una delle 11 ad interessarsi della lavorazione della latta;- civ.3 la tipografia, ‘stabilimento grafico’ di Reale Federico (inizia nel 1920 come ‘Tipografia Moderna’÷) produttiva anche nel ’33, tel.41446 (anche in piazza Pescheria, 8 con telef); civ.5r il modellista in legno Almonte e Pizzocolo segnalato nel ’19, non più nel ‘20;---civ. 13r il commestibili di Bussalino Dom.

Il Pagano/40 segnala la presenza della strada ‘da via GB Monti a via s.Giovanni Bosco’ con civ. neri 1 e 3; rossi : 4 e 6, da 1 a 45 occupati da 5 commestibili, due latterie,  un ottoniere, un calzolaio, un carbonaio, modellista e litografia/insegne.

   Nel 2003 appare corredata di discreto numero di negozi: parrucchiere, fornaio, fruttivendolo, panificio, spermercato, ecc.. Nel dicembre di quest’anno compare nell’elenco delle ‘vie private, di interesse pubblico’ e quindi programmate divenire municipali.

===civ. 1 sopra il portone, spicca un grosso stemma crociato di Genova, in sbalzo. Di proprietà della famiglia Balestrino, da essa per anni furono ritirati gli affitti;  da circa il 1970 gli appartamenti furono venduti a privati  da parte di una nipote divenuta unica erede.

 civ. 1                  

=== civ. 4:  Il terreno, dall’angolo via don Bosco a C.Rota, agli inizi secolo 1900 era di unico proprietario Tomasinelli Rosa (detta “a cascea” ovvero che fabbricava casse di legno, allora unico sistema di spedizione delle merci; poi sposa di Lavagnino Ottavio (1903-1986) il quale nel 1932 fece costruire il civ. 6). Essi abitavano una casetta a due piani con 4 appartamenti affacciata sulla strada, situata nel mezzo del terreno (subito attaccata al terrazzo che la divideva dal civ.6. A ponente-retro del terrazzo, ove ora è un garage, era la fabbrica di casse di legno) e che fu distrutta da una bomba nel 1942: tutto il terreno sino all’angolo con via CRota, fu venduto alla Provincia. Il rudere fu demolito nel 1955 (già nel 1953 la Commissione Edilizia comunale aveva approvato un progetto per ‘costruzione del Liceo Scientifico in via P.Cristofoli a San Pier d’Arena’). In questi anni viene ricordata in questa sede una grossa vasca d’acqua, quale peschiera – alimentata da una sorgente d’acqua -.             foto Gazzettino Sampierdarenese

L’edificio nuovo fu ricostruito non senza difficoltà per fermare la sorgente d’acqua, nel 1958 dalla Provincia di Genova stessa. Utilizzò l’edificio quale “istituto tecnico  per Chimici industriali e corrispondenti in lingue estere”, dedicandolo al primo presidente della Repubblica Luigi Einaudi (con succursale al civ.8, che nel 1999 ospitava anche un EnAIP Liguria = Ente Acli istruzione professionale).

Non so in che anno cambiò destinazione d’uso e divenne sede amministrativa dell’Istituto Tecnico secondario superiore statale e professionale commerciale Luigi Einaudi (in seguito, divenendo succursale del Casaregis gli fu abbinato anche questo nome, assieme al Galilei).  Nel 2002 viene gestito con due indirizzi di diploma: quello ordinario giuridico-economico-aziendale  per ‘ragionieri’ e ‘periti commerciali-aziendali’; quello sperimentale (progetto Erica) per periti aziendali e corrispondenti in lingue estere;  e quello (progetto Mercurio) di ragioniere programmatore e perito commerciale. Ha succursale in v.CRolando 12.   È pure sede amministrativa dell’Istituto professionale per i servizi commerciali che in tre anni qualifica ‘operatore della gestione aziendale’ oppure ‘dell’impresa turistica’; con corso biennale posteriore da diploma di tecnico nelle stesse materie. Ha sede operativa in largo Gozzano,3 e succursale in Palazzo della Fortezza, con corsi anche serali.

===civ. 5r : nel 1924 vi aveva sede lo “Sport Club Italia” ancora facente parte della FISA; un suo volantino invita a compiere il 7 novembre, il “tradizionale Giro di Sampierdarena”, corsa podistica nazionale libera a tutti, di km, 4.500, con percorso «via PCristofoli-CRota-ASaffi-UmbertoI°-inizio piazza d’Armi (gettone)-UmbertoI°-MiliteIgnoto-CBattisti-Crociera-Garibaldi-CColombo-VEmanuele-Coscia (contrrollo/timbro)-DeMarini-genACantore-NDaste-CRota-PCristofoli (arrivo) 

===civ. 6 : eretto negli anni 1932-6 (vedi al civ.4).

===civ. 7 : costruito nel 1935 (XIII E.F.).

===civ.7 e 9r il geom Roberto Robuffo negli anni ’78 era distributore per la IP/gas in bombole; canestri di cherosene, legna e carbone e segatura.

===civ. 8 : assegnato nel 1988 a porta senza numero. É l’ingresso di una succursale dell’Istituto al civ.4, ospitando in particolare i periti aziendali ed i corrispondenti on lingue estere. Nel 2010 ospita la scuola elementare dei salesiani (privata, come –uniche a SPdA- quella delle suore di salita Belvedere2), chiamata “L’albero generoso”, ove in 10 classi vengono educati 255 bambini.

===civ. 27r : nel 1950 aveva sede l’officina della SILMA, società che lavorava modelli di legno.

===civ. 65r : nel 2006 ospita una “Chiesa Cristiana”, non meglio conosciuta.

 

DEDICATA  al medico nato a San Vito di Tagliamento, genovese di adozione, garibaldino nella spedizione dei Mille ed al rientro immigrato  nel nostro borgo.

   Divenuto consigliere comunale e  filantopo locale, visse nella seconda metà del 1800. Per molti anni fu dapprima direttore poi consigliere dell’amministrazione  dell’Ospedale Celesia di Rivarolo

   Per lui vene scritto: “la città venera questo modesto che per la Patria, la Scienza, e l’Umanità diede tutta l’anima e tutta la vita”.  Apparirebbero importanti e numerose le opere filantropiche da lui promosse, ma nessuna è arrivata a mia conoscenza.

  Coniugato con Enrichetta Rebora, divenne con lei proprietario della villa Grimaldi (vedi via C.Rolando) dove – dopo l’uso a loro abitazione - con probabilità fu impiantata una industria di conserve alimentari.  La ex-villa fu poi rivenduta all’impresa Capello, che nel 1937 ne chiese ed ottenne la demolizione; i terreni della villa erano a mare dell’Oratorio salesiano, dai quali furono separati dalla strada comunale intitolata a Giovanni Bosco.

   Nel 1861 ci fu un raduno a Quarto, primo anniversario della partenza; molti furono i presenti. In un successivo raduno, in una foto del 6 maggio 1915 scattata dopo l’inaugurazione del monumento, il Nostro viene ritratto assieme a 40 commilitoni superstiti ed a G.D’Annunzio. Nel 1823  dei 120 garibaldini genovesi ne restavano solo 19, tra cui il Cristofoli.

   L’ospedale in villa Serra-Doria-Masnata di  San Pier d’Arena, iniziò la sua attività  nel 1873; seppur filantropo e medico, il Cristofoli non appare abbia avuto coinvolgimento nella sua storia e funzione.

 

BIBLIOGRAFIA

-Archivio Storico Comunale

-Archivio St.Com. Toponomastica - scheda 1465

-A.sconosciuto-Dattiloscritto chiesa s.Gaetano-s.Bosco-1997-

-AA.VV.-annuario-guida archidiocesi—ed./94-pag.399—ed./02-pag.437

-AA.VV.-Il don Bosco nella storia urbana-DonBosco.1997-pag. 31.60.63.68

-AA.VV.-Le ville del genovesato-Valenti.1984-pag.106

-DeLandolina GC – Sampierdarena -  Rinascenza.1922- pag.38

-Gazzettino S.   :   10/78.8  +  2/81.10  + 

-Genova, rivista del Comune : 7/28.4  +  5/32.459  +11/53.38

-Il Secolo XIX del 25.11.03 + 23.8.04 +

-Novella P.-Strade di Genova-Manoscritto bibl.Berio.1900-30-pag.18

-Poleggi E. &C.-Atlante di Genova-Marsilio.1995-pag.22-tav.34

-Tuvo T.-SPd’Arena come eravamo-Mondani.1983-pag.54.79

-Non citato da EM + ES + 89