CHIESA                                                      via Damiano Chiesa

 

 

TARGA:

via - Damiano Chiesa – martire trentino – 1894-1916 - già via Imperiale.

                                                               

  angolo via A.Cantore

 particolare

  angolo via N.Daste

 particolare con impercettibile G del ‘già’

QUARTIERE ANTICO: Coscia

 

 da MVinzoni, 1757. In celeste via NDaste; rossa villa Imperiale scassi; celeste villa Grimaldi la Fortezza

 

N° IMMATRICOLAZIONE:  2753;     CATEGORIA 1

 

a Pagano/1961                                           Da Google Earth.2007. In giallo via LDottesio;

                                                                   fucsia, via NDaste; verde, via DChiesa

 

 

CODICE INFORMATICO DELLA STRADA – n°:   16080

UNITÀ URBANISTICA: 26 – SAMPIERDARENA

                                          28 – s.BARTOLOMEO

CAP:   16149

PARROCCHIA:  s.Maria delle Grazie

STORIA:  corrisponde  al tratto iniziale distale di un lungo viottolo che fino al 19 ago.1935 ancora si chiamava vico Imperiale (Dal nome della famiglia che fece costruire e gestì fino ai primi del 1800 la villa più comunemente chiamata Scassi (vedi via Daste) e la cui proprietà – salendo verso il monte - fiancheggia  la strada a ponente. Era l’ importante prosecuzione verso i colli della via Larga (via Palazzo della Fortezza); infatti proseguiva - con lo stesso nome - ove ora sono in successione via G.Pittaluga-via GB.Botteri-via Fanti, via GB Derchi ed arrivava così a Promontorio).

Nel Pagano/40 è descritta da via del Mercato a via G.Pittaluga  con al civ. 1/5 l’abitazione del dr. Olivelli, grande pediatra del periodo bellico; e rossi un fruttivendoli, un commestibili, la ‘Tipografia Artigiana’ al civ.9r.

 

STRUTTURA:  strada comunale carrabile,  senso unico in ascesa da via N.Daste a via A.Cantore.  Lunga 73 metri e larga 7,25, ha due marciapiedi larghi 1,60; ambedue i lati offrono libero posteggio alle auto. 

A levante c’è una fila di palazzi del primo 1900.

È servita dall’acquedotto DeFerrari Galliera.

 

CIVICI

2007:  uu26=solo un civico: il 2

           uu28= NERI 1

                      ROSSI = da 1r a 9r

==Civ 2 : il palazzo ha i due portoni che non si aprono sulla via principale N.Daste (nella quale han lasciato spazio ai negozi), ma sui fianchi: qui, ed in via Palazzo della Fortezza. Le facciate sono ben decorate con fregi tardo liberty; i terrazzi d’angolo hanno la superficie aggettante a cerchio e sono reciprocamente sorretti da colonnine; tra le finestre sotto il cornicione si intravedono ancora riquadri affrescati con figure alate.

I singoli appartamenti sono alti e con stucchi al soffitto.

All’interno 5 aveva lo studio il dott. Olivelli Ernesto, mitico medico pediatra locale, punto di riferimento per tutti i bimbi dell’epoca pre e post bellica 40-45, e morto poi vecchissimo.

 

DEDICATA  al martire trentino nato a Rovereto il 24 (altri dice 29) maggio 1894, quando quelle terre erano sudditanza austriaca. Cresciuto in famiglia favorevole all’annessione italiana, ebbe sempre spirito ardentemente irredentista; così varcato il confine per recarsi a Torino a studiare iscrivendosi alla facoltà di ingegneria, allo scoppio della guerra del 1915 - pur di non essere arruolato nell’esercito austriaco - preferì rimanere nell’esercito italiano sotto il falso nome di Mario Angelotti, e destinato all’artiglieria, come soldato semplice.     Fu inviato al fronte, nella zona di Asiago, ottenendo la promozione ad ufficiale (sottotenente).

Quando nel 1916, l’armata austriaca produsse una offensiva in val Lagarina, fu catturato in una cavernetta usata come postazione del pezzo, circondato dai compagni feriti. Condotto a Rovereto, fu riconosciuto: processato per tradimento, fu condannato a morte per impiccagione. A sua richiesta, la condanna fu tramutata in fucilazione e fu eseguita a Trento nel castello del Buon Consiglio nel punto chiamato ‘la Fossa’, il 19 mag.1916.

Per il comportamento fiero e coerente, gli fu riconosciuta la medaglia d’oro al V.M.

La sua salma fu poi ricuperata, assieme a quella di Cesare Battisti e Fabio Filzi, dal cappellano militare alpino S.DeMarchi nel 1918.

Una lapide, in via Celesia 20, ricorda il suo soggiorno, presumibilmente a Rivarolo e ospite di qualche amico.

 


Lapide in via Celesia presso il cv. 20.

=a sinistra in alto: “XXIV maggio MDCCCXCIV – Rovereto”.

=a destra in alto: “XIX maggio MCMXVI – Fossa di Trento”.

=al centro: -a sinistra lo stemma di Genova; a destra di Rovereto: un albero di rovere circondato dal motto ‘magno cum robore quercus ingentes tendat ramos’.

 -“DAMIANO CHIESA /  profugo qui nella grande primavera / dal lido garibaldino / ascese / alla Fossa di Trento”.


 

 

BIBLIOGRAFIA

-Archivio Storico Comunale Toponomastica - scheda n. 1142

-AA.VV.-Annuario-guida archidiocesi---ed./94-pag.395—ed./02-pag.432

-Enciclopedia Motta

-Enciclopedia Sonzogno  

-Lamponi M.- Sampierdarena-LibroPiù.2002- pag. 58

-Museo S.Agostino-archivio uff. toponomastica

-Pastorino.Vigliero-Dizionario delle strade di Ge.-Tolozzi.1985-pag.438

-Poleggi E. &C.-Atlante di genova-Marsilio.1995-tav.35