BATTAGLINI via Vittorio Battaglini
TARGA: San Pier d’Arena – via – Vittorio Battaglini – Maresciallo dei Carabinieri – vittima del terrorismo – medaglia d’oro al Valore Civile – 1935-21.11.1979
N° IMMATRICOLAZIONE: - posteriore
da Pagano 1961. La strada, non ancora
formata tra le fasce prative estese sino
a salita Belvedere iniziando dietro il civ. 36 di via Landi
da Google Heart 2007. In giallo via dei Landi; in celeste via Mignone; in viola salita Belvedere; in verde via Battaglini
UNITÁ URBANISTICA : 25 - SAN GAETANO
CODICE INFORMATICO DELLA STRADA - n° : 04610
CAP: 16151
PARROCCHIA: NS del ss.Sacramento
STRUTTURA: La strada era preesistente alla ultima titolazione, e faceva parte di via G.B. Monti. Come oggi, si distacca verso il monte al punto di confine tra via G.B.Monti e via dei Landi e, in salita, procede a virgola verso levante finendo –racchiusa dai caseggiati, in alto nel retro del civ. 40 di via GBMonti.
Al termine, è chiusa. È ovviamente doppio senso viario.
alla sommità, i villini di salta Belvedere
STORIA: I terreni a monte di questo tratto di via GB Monti, nella carta del Vinzoni facevano parte della proprietà del mag.co Doria Giuseppe q. FrancescoMaria proprietario della villa sottostante oggi dell’Istituto don Daste.
l’area della collina dove si aprirà la strada; a sini il palazzo
di via GB Monti con sopra l’orfanatrofio.
Un documento scritto a macchina quale ‘stralcio di acquisto’ di una parte del terreno disponibile, non datato né firmato, recita «...esso confina a nord colla restante proprietà del venditore (Florio Pietro), ad est con passo privato pure di proprietà del venditore, passo che corre lungo la proprietà del sig. Boccalatte, e a sud con proprietà del sig. Antonio Bagnasco, a ovest col terreno annesso alla casa n°40 posta sulla Circonvallazione (ora via G.B. Monti) e costruita dalla Cooperativa “la Vittoria” a nord-ovest col terreno annesso alla casa n° 38 della Circonvallazione (ora via G.B.Monti) e costruita dalla Cooperativa “Generale Cantore”. -- A questo terreno si accede ora dalla Circonvallazione (ora via G.B.Monti) mediante scalinata di proprietà del venditore posta tra la casa n° 38 e n° 36 e dalla Salita di Belvedere mediante passo privato pure di proprietà del venditore».
Il Florio, quale proprietario del terreno, partecipò alla costruzione del civ. 36 di via GBMonti (vedi).
La targa fu apposta a tre anni dall’eccidio, il 21 nov.1982, dopo delibera del consiglio comunale del 15 febbraio dello stesso anno. Sono tutte case di recente costruzione, già numerate con i civici di via G.B.Monti e che furono sistemati con nuova numerazione all’atto della nuova denominazione. Gli ultimi palazzi al sommo, furono costruiti demolendo una preesistente costruzione alla quale si accedeva tramite una scalinata privata tutt’ora presente che dai civv. 36-38 di via G.B.Monti porta ai civv. 11-21-31 della via ( se ne parla in v GBMonti, civ.36)
CIVICI sono progressivi dal basso; fino a 32 (mancano 1, 3, 5, 8, 12, 23, 28)
DEDICATA: al maresciallo dell’ Arma, di origini toscane (Casola di Lunigiana, MC).
Negli anni del terrorismo (1974-80), detti anche “ anni di piombo” dopo sequestri, gambizzazioni ed assassini generalmente ai danni di politici ed esponenti della magistratura o di centri direzionali di grossi enti cittadini, il 21 nov.1979, alle ore sette del mattino del giorno in cui si celebra la festa della Madonna Virgo Fidelis protettrice dell’Arma, due esponenti delle “brigate rosse” uccisero vilmente il maresciallo - comandante del nucleo radiomobile - ed il suo commilitone carabiniere scelto Mario Tosa, in un bar. I due militari - apprestandosi ad entrare in servizio -, si erano fermati nel bar Angelo all’inizio di via GBMonti e, mentre consumavano un caffè, furono colpiti senza preavviso ed alle spalle dai due assassini, che esplosero ben undici colpi calibro 9 - compreso il colpo di grazia finale -, a testimoniare la volontà di uccidere. Fuggiti su un’auto Fiat 128 rossa - poi ritrovata in salita Bersezio - rivendicarono ufficialmente il gesto, firmandosi “componenti delle B.R., colonna genovese Francesco Berardi” (era un postino dei terroristi, trovato impiccato nel supercarcere di Cuneo, alcune settimane prima).
Tutta la città, dapprima attonita, poi fieramente contrariata da questo ennesimo ed estremo messaggio di forte significato, in maniera imponente e totale rispose negativamente a questo tipo di lotta politica, emarginando i responsabili, ed elevando i due militi a vittime eroiche della difesa del civile vivere.
Concordi tutti nel riconoscere la medaglia d’oro al valore civile ad ambedue i componenti dell’Arma, quale simbolo e significato a chiare lettere da quale parte si schierava la popolazione.
Nel febbraio 1983, dieci ergastoli ed altre condanne, furono la conclusione della sentenza che riconobbe colpevoli sia gli esecutori che i mandanti, di questo e di tutti gli altri gesti che insanguinarono la città.
Sul luogo dell’eccidio, annualmente viene deposta una corona d’alloro, sotto la targa ricordo.
BIBLIOGRAFIA
-Archivio storico comunale della Toponomastica
-AA.VV.-1886-1996 oltre un secolo di Liguria-Secolo XIX.1996-pg.584.610
-AA.VV.-annuario-guida dell’archidiocesi-ed.1994.381—ed.2002.419
-Gazzettino S.: 9/82.16 + 9/88.22 +
-Lamponi M.-Sampierdarena- LibroPiù.2002- pag.171
-Pastorino.Vigliero-Dizionario delle strade di Genova-Tolozzi.1985-pg. 123
-Poleggi E. &C-Atlante di Genova-Marsilio.1995- tav.22
-Secolo
XIX : 21/11/99 .