BADEN POWELL                          via Robert Baden Powell

 

 

TARGA:

via – Robert Baden Powell - fondatore del movimento - boy scouts – 1857-1941

                                                                

 

1875 – 1941

 

QUARTIERE  ANTICO: Belvedere

Carta Vinzoni 1757. a sinistra il santuario di Belvedere; a due terzi il quadrivio. La nostra strada, è ricostruibile nei terreni del ‘mag.co Agostino Pallavicini’.

 

Carta del Pagano/61: la strada non esisteva ancora, e quindi non è rappresentata.

 N° IMMATRICOLAZIONE:   posteriore

 

 

CODICE DELLA STRADA - N°  INFORMATICO:    03290

UNITÁ URBANISTICA:  24 - CAMPASSO

Immagine satellitare Google Earth 2006- in giallo, corso Belvedere; rosso, corso Martinetti; fucsia, salita al forte Crocetta; celeste, la discesa pedonale al Campasso. In verde, via Baden Powell.

 

CAP:  16149

PARROCCHIA:  NS di Belvedere

STORIA:  prima del 1977 era una inutilizzata ripa scoscesa degradante verso il Campasso, coperta da bassa boscaglia e contenente il ramo a nord del torrente che ancor oggi si congiunge col ramo sud nel bacino in cemento posto di fianco della chiesa del S.Cuore.

  

 

 

   Il complesso edilizio, costituito da sette caseggiati, fu costruito dall’impresa Gadolla (di cui due comunali) negli anni dal 1977 al 1983. Allora assunse il nome di “Belvedere due”; nel piano di una lottizzazione dei terreni il cui iter burocratico fu superato con discreta velocità essendo già stato approvato dal Consiglio comunale nel 1974 (inizialmente dovevano essere 12 o 13 edifici, poi ridotti a 10 ed infine su parere della Commissione tecnico urbanistica regionale a sette).

  La denominazione fu deliberata dal consiglio comunale l’ 11 apr.1983 su proposta di Delucchi, capo gruppo del Genova 58 con sede a Belvedere..

STRUTTURA:

strada comunale in discesa da corso Belvedere, a doppio senso veicolare; chiusa allo sbocco finale  per i veicoli: una scalinata e poi giardini (chiusi da cancello, ad apertura solo diurna)  formano comunicazione pedonale con la sottostante via A.Pellegrini.

Una seconda lapide, posizionata poco più in alto della indicativa della titolazione ufficiale, ricorda «Lo scoutismo ligure – a lord Robert Baden Powell – il vero modo per essere felici è quello di – procurare la felicità agli altri – 25 febbraio 1985» (vedi a via delle Franzoniane).

CIVICI: continuativi; non distinti in rossi e neri-

Unità urbanistica Campasso= pari, da 8 a 42; rossi da 7 a 25. Alcuni variati di numero da Corso Belvedere dopo la nuova denominazione; altri neo-costruiti.

DEDICATA  all’inglese sir Robert Stephenson Smyth Baden Powell, nato 1857, divenuto primo barone di Gillwel, conosciuto nel mondo confidenzialmente con la sigla “B.P.”,  ideatore e fondatore dei boy scouts.

Cresciuto come militare, combatté per la sua nazione nelle colonie, (specie in India ed in Transwall nella guerra Anglo-boera) sino all’età di 53 anni, arrivando agli apici della carriera. Tornato in patria, sulla scia di esperienze dirette  (specie durante l’assedio di Mafeking in Sud Africa contro i Boeri nel 1899, quando notò l’alto contributo dato alla causa dai ragazzi, arruolati come esploratori e messaggeri, capaci di sfruttare l’ambiente e la natura) scrisse un libro per i giovani suggerendo attività da vivere all’aperto: ebbe immediatamente un enorme successo internazionale essendo applicabile in tutte le nazioni indipendentemente dalla religione, dalla razza, dall’idioma e da tutto quello che possa diversificare un giovane dall’altro. Questo fatto lo spinse ad approfondire il concetto di un tipo di educazione dei giovani utilizzando soprattutto il loro tempo libero quale momento di formazione, di responsabilità nonché scoperta delle naturali risorse personali, con esperienza finale di  autocontrollo, sicurezza e fiducia in se stessi.

Da queste osservazioni riuscì ad organizzare una associazione di giovani - chiamati boy scouts o esploratori - che vivesse in attivo quanto proposto nel libro, cioè formare il proprio carattere usando il metodo più semplice possibile del contatto con la natura. Se il primo campo fu di prova, avvenuto a Brownsea nel 1907 con qualche decina di volenterosi, due anni dopo gli iscritti erano già diecimila, oggi sono milioni, sparsi in tutte le nazioni libere; nel 1920 avvenne il primo raduno internazionale (chiamato Jemboree). Sia per i ragazzi attivi nell’Associazione, che per i ‘vecchi scouts’ nel cui sangue rimane indelebile il segno di quel tipo di vita in comune vissuto da ragazzi “one scout, always scout”.

   Per il sistema, la natura diventa contemporaneamente luogo di vita,  metodo educativo, stile  di comportamento e rispetto dell’ambiente; il tutto con alto senso del proprio Dio; lo scopo è valorizzare il carattere, la salute, l’abilità manuale, la padronanza di se stessi, il servizio del prossimo. 

   La sua massima di vita, è stata scolpita in un marmo posto vicino alla targa: quest’ultima, mentre dapprima reca omaggio al fondatore, infine recita : “il vero modo di essere felici è quello di procurare la felicità agli altri” .

   In Italia, Genova fu tra le prime in Italia a corrispondere, essendo ricca di imprenditori e di tecnici inglesi (tra essi ne fu principale artefice il medico dr. James Richardson Spensley, instancabile figura di intellettuale, geniale, generosissimo, prodigo e disponibile,  che amava Genova come seconda patria; dove era venuto – all’Hotel Union di Campetto - ricordato con una strada a Marassi. Lo stesso, arrivato a Genova nel 1896, aveva favorito il gioco del calcio, promuovendo lo sviluppo del Genoa Cricket and FootBall Club nato tre anni prima per opera di suoi connazionali. Medico presente come volontario agli sfortunati combattimenti a Gallipoli (Turchia), fu colpito al petto e morì dopo lunga sofferenza il 10 novembre 1915 nell’ospedale di Magonza e sepolto nel cimitero di Kassel (Germania).

  La sorella di BP, Agnes (1858-1945), seguace dell’iniziativa, aprì l’associazione alle ragazze nel 1910, scrivendo, nel 1947,  “il manuale delle guide”.

  Il fascismo ovviamente ne ordinò la chiusura; ma subito dopo la guerra le attività ripresero con uno spirito tale che in solo San Pier d’Arena ben sette furono i riparti aperti. Di essi nel 1950 ne rimasero solo due: il San Pier d’Arena1° ospitato da don Bosco, ed il 3° alle Grazie; poi fusi in unico gruppo Genova 53°. Il gruppo 2° era alla Cella.    Nel tempo, a Belvedere sorse un altro gruppo, denominato Genova 58°.

  Le associazioni italiane sono due, una cattolica chiamata AGESCI (ex ASCI) comprendente il MASCI (=movimento adulti scout cattolici italiani; per i non più in servizio ma legati perché “one scout , always scout “) , ed una di libera religione GEI.   I ragazzi sono divisi in Lupetti o Coccinelle (età 8-11 circa) , Esploratori o Guide  ( da 12 a 17 circa) , Rovers o Scolte ( sopra i 18).

   BP morì a 84 anni, nel 1941, dopo essere stato nominato baronetto per questa sua  intuizione; e lasciò ai giovani una delle più preziose eredità morali e civili del secolo, col messaggio-testamento, di “lasciare il mondo migliore di come lo si abbia trovato”.

                                                                

                                         La collina di Belvedere prima dei lavori. 1978

     

fasi iniziali dei lavori di sbancamento. 1978  (foto Gazzettino Sampierdarenese)

 

            

foto del Gazzettino Sampierdarenese

 

                                                                                              

Inizio della strada con targhe                                                          i palazzi, dal Campasso

 

 

 

 

BIBLIOGRAFIA

-Archivio Storico Comunale – Toponomastica

-AA.VV.-1886.1996 oltre un secolo di Liguria-Il SecoloXIX-pag.183

-AA.VV.-annuario-guida archidiocesi di Genova- /1994.380- /2002.418

-Baden Powell R -Scoutismo per ragazzi-

-Bruzzone GC-un gentiluono a Genova-la Casana2/1993-pag.34

-Enciclopedia Motta

-Enciclopedia Sonzogno

-Gazzettino Sampierdarenese:   8/76.3  +  3/80.1   +   7/85.1

-Poleggi E. &C-Atlante di Genova-Marsilio.1995-tav.11